La Puglia contro il vino svedese dedicato ad Al Capone
L’ultima trovata in tema di “italian sounding” è l’uscita in Svezia, del vino “Mafiozo”. Protesta della Regione Puglia che chiede provvedimenti per l’azienda svedese che ha messo in commercio la bottiglia: oltre al nome che sa di vino italiano (per di più con lo stereotipo dell’italiano malavitoso) il vino “Mafiozo” messo in commercio nel Nord Europa con l’esplicito riferimento in etichetta all’Igp Salento ed invece è realizzata con uve salentine ma miscelate con lo “Zinfandel”. La Puglia ha chiesto sanzioni europee.
La Cia-Confederazione italiana agricoltori si schiera dalla parte della Puglia affermando che “da un lato si sfrutta ancora una volta la fama e la credibilità conquistati dal vino “made in Italy” nel mondo per farsi pubblicità e vendere di più; dall’altro si offende la reputazione del nostro Paese con l’accostamento inaccettabile alla mafia e a personaggi negativi come “Lucky Luciano””.
La contraffazione sottrae ogni anno più di un miliardo all’agroalimentare nazionale, di cui il 20 per cento “scippato” proprio al mondo del vino. Un settore in costante crescita – ricorda la Cia – con un incremento dell’export superiore al 9 per cento nella prima metà del 2013 e vendite sui mercati globali che potrebbero toccare per la prima volta i 5 miliardi a fine anno, stabilendo un nuovo record storico.