Vacanze verdi, il maltempo più forte della crisi
Per parchi e agriturismi questa stagione turistica sarebbe dovuta andare meglio, c’era aria di ripresa soprattutto nel segmento short break, ma il cattivo tempo ha fatto crollare le prenotazioni, soprattutto quelle last minute.
Però il comparto del turismo verde, che, insieme alle attività all’aria aperta comprende l’enogastronomia, ha ormai raggiunto in Italia il record storico di 12 miliardi nel 2013 con un progressivo aumento del fatturato anche grazie alle presenze in questi anni di crisi, confermandosi in controtendenza rispetto alle vacanze tradizionali.
Una tendenza che interessa soprattutto le aziende agrituristiche il cui numero negli ultimi dieci anni è aumentato del 57 per cento ed ha raggiunto la cifra record di 20.474, il più alto di sempre.
Il maggior numero di aziende si trova in Toscana (4.185) ed in Trentino (2.996), ma nel tempo la diffusione è diventata capillare su tutto il territorio nazionale anche se per il 47 per cento si trovano al nord, il 34 per cento nel centro e il 19 per cento nel mezzogiorno. Anche l’offerta di servizi è sempre più diversificata con 16.906 strutture che offrono l’alloggio in 217.946 posti letto e 8.363 piazzole di sosta per l’agricampeggio.
La vera rivoluzione è però legata al fatto che l’agriturismo non è più solo mangiare con le aziende autorizzate alla ristorazione (10.144) che sono state sorpassate in numero da quelle che offrono anche altri servizi salite a ben 11.982 con attività come l’escursionismo (3.324), la mountain bike (2.785), i corsi di cucina, orto, cucito o altro (2.009), l’equitazione (1.489), il trekking (1.821), le fattorie didattiche per i più piccoli (1.251) e le osservazioni naturalistiche (932) che sono in rapida espansione.