Il riso piemontese ha il suo marchio di origine.
E’ stato presentata a Vercelli la campagna di valorizzazione del riso piemontese promossa dall’assessorato regionale all’agricoltura.
Sul modello del fortunato “Piemunto”, per quanto riguarda il latte, il marchio “Piemondina” comparirà sugli scaffali dei supermercati e dei grandi centri commerciali che aderiranno all’iniziativa.
«Il riso piemontese rappresenta, con i suoi quasi 117 mila ettari coltivati, oltre la metà del riso prodotto in Italia (siamo intorno ai 230 mila ettari) – commenta l’assessore Giorgio Ferrero – Una realtà che, con i suoi oltre 1800 produttori, rappresenta una eccellenza non solo per la quantità, ma anche per la qualità del prodotto, per l’attenzione all’ambiente nelle coltivazioni, per la storia e la tradizione culturale che incarna. Non poteva dunque mancare un marchio che garantisse ai cittadini il legame territoriale del nostro riso. Qui siamo oltre l’etichettatura, che pure abbiamo fortemente voluto, per celebrare un prodotto che da quasi 200 anni ha garantito fama e redditività a una parte importante del nostro Piemonte e che, siamo convinti, deve giocare un ruolo di grande importanza nel futuro del nostro agroalimentare».
Presentando il marchio a Vercelli, alla presenza del sindaco Maura Forte, del giornalista Paolo Massobrio e di esponenti del mondo agricolo ed economico vercellese, l’assessore Ferrero ha ribadito il significato del marchio: “Non si tratta di protezionismo, ma di trasparenza, a tutela dei consumatori che spesso pensano di comprare riso italiano mentre non è vero. Con “Piemondina” sapranno che il riso loro offerto viene dalla nostra produzione piemontese, e potranno scegliere in modo più consapevole”.
Grande interesse e disponibilità nei confronti del marchio è stata espressa dai rappresentanti della grande distribuzione organizzata che aderiscono già alla campagna Piemunto (Carrefour, Bennet, NovaCoop).