Torino, le mense scolastiche abbattono l’inquinamento
Il capitolato “green” per gli acquisti alimentari per le mense scolastiche di Torino ha raggiunto uno degli obiettivi: contribuire ad abbassare i livelli di CO2 nell’atmosfera.
In due anni, a partire dall’anno scolastico 2012/2013, i livelli di “risparmio” di anidride carbonica immessi nell’aria (su scala mondiale, naturalmente) sono stati notevoli.
Per capirlo è stato realizzato uno studio commissionato dal Comune di Torino al Dipartimento di agraria dell’Università di Torino, presentato ieri al laboratorio della Camera di Commercio di Torino.
Per spiegare i risultato del risparmio di CO2 è stato utilizzato il metodo semplice della comparazione con l’utilizzo di una auto “Fiat Punto” per 100 viaggi andata e ritorno da Torino a Roma.
Così, si scopre che nella scelta di alimenti biologici (che risparmiano sui fertilizzanti e fitofarmaci) il risparmio di CO2 è stato di 700 viaggi Torino-Roma A/R. Per la scelta di alimenti a Km zero (ma non biologici), il risparmio è solo sui trasporti, quindi è di 100 viaggi Torino-Roma A/R. Per le scelte di utilizzare mezzi ecologici per veicolare i pasti dai centri di cottura alle scuole, il risparmio di CO2 è di 50 viaggi.
Invece, per l’utilizzo di stoviglie lavabili invece di quelle di plastica che nelle produzione emette moltissima CO2 e che devono essere poi incenerite (altra CO2), il risparmio è di ben 2.100 viaggi Torino-Roma A/R. Per l’utilizzo di acqua di rete invece che di acqua in bottiglie di pet, il risparmio di CO2 è di 3.300 viaggi.
Il capitolato mense, considerato uno dei più avanzati in Italia è l’unico a prevedere, in una grande città, la filiera corta e l’abolizione delle stoviglie di plastica, per questo ha vinto un bando europeo sul public procurement sostenibile.
Con quei fondi si è deciso di monitorare il risultato ambientale in termini di ecosostenibilità delle scelte adottate e, in particolare, la misurazione del carbon footprint.
I risultati sono, come detto, di grande rilievo: la scelta dell’uso di stoviglie lavabili, l’uso di acqua di rete e i prodotti a filiera corta hanno determinato una riduzione di CO2 prodotta dalla ristorazione scolastica torinese di -587,76 tCO2eq/anno (pari a 1/3 del totale), corrispondente alle emissioni di 6.274 viaggi Torino-Roma in utilitaria (equivalente ad andare e tornare da Torino a Roma con 8 vetture ogni giorno per un anno).
La ricerca è stata condotta all’interno del progetto europeo Innocat -Innovation in the sustainable catering sector – di cui la Città di Torino è partner avendo vinto un bando europeo che è finanziato dal Programma europeo per la Competitività e l’Innovazione, il cui obiettivo è attuare appalti che introducano elementi di eco-innovazione nel settore della ristorazione collettiva.
Nell’indagine sono state valutare le differenti scelte fatte dalla Città nel capitolato per l’anno scolastico 2013/2014 con un contesto in cui gli stessi quantitativi di frutta e verdura sono prodotti con agricoltura convenzionale anziché biologica o a
lotta integrata e in cui vengono utilizzate bottiglie di plastica per la fornitura dell’acqua e stoviglie in plastica usa e getta.
«Risultano vincenti, dunque, le scelte ecosostenibili effettuate dall’Assessorato alle Politiche educative del Comune di Torino nel capitolato d’acquisto delle mense scolastiche, insignite del premio MensaVerde in occasione del Forum Internazionale CompraVerde – BuyGreen – tenutosi a Milano due anni fa» ha sottolineato l’assessora Mariagrazia Pellerino.
La produzione integrata o biologica di ortofrutta oltre a salvaguardare la salute, produce una riduzione media di emissioni che oscilla tra il 23 e il 29% nel caso della frutta e tra il 36 e il 38% per gli ortaggi. Inoltre l’introduzione del requisito della filiera corta ha ridotto del 33% il carbon footprint per il trasporto. Sempre su questo fronte, lo sforzo di razionalizzare i percorsi per la distribuzione in città dei pasti ha portato a una riduzione del 12% delle distanze percorse (392 km/giorno in meno, corrispondenti a più di 80.500 chilometri risparmiati in un anno scolastico) e un minor impatto sul traffico delle ore mattutine.
La sostituzione del parco autoveicoli da mezzi a gasolio a quelli a metano ha comportato una contrazione di altri inquinanti come le polveri sottili.
Nelle scuole dell’obbligo l’uso di stoviglie in melammina e posate in acciaio lavati in appositi centri esterni rispetto alle stoviglie usa e getta in polistirene o polipropilene del capitolato precedente ha portato a un risparmio in termini di emissioni di gas climalteranti fra il 41 e il 63% a seconda che si considerino anche le quote del trasporto delle stoviglie pulite nei plessi scolastici e di quelle sporche nei centri di lavaggio. La scelta adottata dalla città di Torino si è rilevata vantaggiosa anche rispetto ad alternative quali l’utilizzo di stoviglie usa e getta compostabili (riduzione del 23%). Così come offrire alle bambine e ai bambini acqua della rete comunale ha portato a un risparmio in termini di CO2 pari a più del 98%.
Infine, la decisione di richiedere prodotti etichettati Ecolabel come i tovaglioli di carta e i detersivi rappresenta una scelta virtuosa per il “valore” dei criteri ecologici che li caratterizzano, in particolare, l’eliminazione di sostanze pericolose dalla loro formulazione.