Torino, il risotto si sostiene anche con il teatro
Per salvare il risotto scende in campo anche il teatro.
A Torino, Assemblea Teatro, la storica compagnia guidata da Renzo Sicco, lancia la campagna “Sosteniamo il risotto” e lo fa con un progetto che è insieme teatrale e culinario, sponsorizzato dalla celebre marca torinese di risi “Il buon riso” che ha la sede proprio nei paraggi del palco dell’Agnelli presidiato da “Assemblea Teatro-Teatro stabile di innovazione”. Al Buon riso si aggiungono Iren e Quaranta.
Il progetto si chiama “Riso e Riso”: parte dal riso come prodotto per sposare il “riso” come gioia di vivere attraverso il piacere della risata (www.assembleateatro.com).
Non a caso, si articola in due rassegne. La prima è, in realtà, uno spettacolo: “Nasce nell’acqua ma muore nel vino”, già collaudato l’anno scorso e in programma in diversi teatri fino allo spettacolo finale a Barolo, nel museo del vino. La seconda è “Il buon riso, miracolo italiano”, in programma al teatro Agnelli con la partecipazione di gruppi diversi come quello di Alessandro Fullini e il duo delle mitiche Sorelle Suburbe.
Nasce dall’acqua ma muore nel vino è incentrato sul racconto di anziane mondine che ricordano il lavoro in risaia e che, come tante famiglie lombarde e piemontesi, costrette ad emigrare in Svizzera, si portano dietro la loro consuetudine più cara: il risotto, cucinato rigorosamente con riso adatto, cioè riso italiano.
Mentre scorrono i racconti inframezzati dal canto delle mondine, un cuoco prepara davvero un risotto sul palco, inondando la platea di profumi del ricordo delle cucine familiari di casa nostra.
Il progetto, come dicevamo, ha però, una vera ambizione “politica”, come sempre nella storia di impegno sociale di Assemblea Teatro: salvare il riso da risotto, sostenendo e diffondendo un piatto che, zitto zitto, da perno della nostra cucina padana, sta passando a un piatto da ricordi infantili.
«Oggi è sempre più difficile trovare un ristorante che prepari il risotto solo per una persona, se vuoi un risotto lo devi prenotare – osserva Renzo Sicco – Ma anche tra le famiglie del nord Italia il risotto si cucina sempre più di rado, perché per cuocerlo ci vogliono 20 minuti e oggi, in famiglia si cucina sempre più in fretta. Eppure il risotto vuol dire tradizione, cultura, storia (anche sociale) e soprattutto vuol dire “risi”, risi italiani che all’estero non ha nessuno. Risi che senza risotto rischiano di scomparire insieme a una buona parte delle nostre risaie. Perché il risotto non si può fare con risi lunghi orientali, si possono utilizzare solo i risi larghi (Carnaroli, Roma S.Andrea etc.) della tradizione Vercellese, Novarese e Pavese. Per questo abbiamo deciso di lanciare la campagna #sosteniamo il risotto. Volevamo lanciarci in un più netto: “Salviamo il risotto”, ma ci è parso un po’ eccessivo per una semplice compagnia teatrale».
Lo spettacolo, per lo spirito della campagna che lo anima, sarà ospitato anche a Expo, nello spazio della Regione Piemonte. Mentre, domenica 8 marzo, la rappresentazione prevista a Torre Pellice, avrà un costo d’ingresso di 15 euro per sostenere proprio una scuola dove si insegna anche il riso: il Cantiere Scuola di Osasco, l’istituto agrario-alberghiero che cerca nuovi spazi, www.cantierescuolaosasco.org