Torino, il mago del Cambio chiude gli incontri di Eat Art
Sarà Matteo Baronetto, chef del Ristorante Del Cambio di Torino, a concludere gli incontri di Eat Art – Arte a Tavola, la rassegna organizzata dalla Fondazione De Fornaris, presieduta da Piergiorgio Re, dedicata all’arte contemporanea e all’alta cucina.
Dopo aver ospitato Gualtiero Marchesi, Massimo Bottura ed Enrico Crippa, l’appuntamento di lunedì 2 marzo alle ore 18:30 presso la sala conferenze della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea (GAM), è con il giovane chef piemontese del ristorante più prestigioso di Torino, recentemente insignito di una stella Michelin, che dialogherà con il vicedirettore della GAM Riccardo Passoni ed Enrica Melossi.
Matteo Baronetto, classe 1977, è originario di Giaveno, alle porte di Torino. Matura le sue prime esperienze professionali presso La Betulla di San Bernardino di Trana (To). Approda poi alla corte di Marchesi all’Albereta di Erbusco, dove ha modo di conoscere Carlo Cracco, con il quale inizia un lungo e proficuo sodalizio. Segue quest’ultimo al ristorante Le Clivie di Piobesi d’Alba, e poi a Milano al Cracco-Peck, oggi Ristorante Cracco, del quale negli ultimi anni firma il menù.
Baronetto, entrato da esordiente nelle cucine di piazza Carignano per uno stage scolastico, oggi ci torna da protagonista: non tanto uno scherzo del destino quanto piuttosto una grande determinazione e una crescita professionale ottenuta con impegno, creatività e coraggio.
E proprio il ristorante Del Cambio con i decori ed arredi ottocenteschi e le opere di Martino Gamper, Michelangelo Pistoletto, Izhar Patkin, Pablo Bronstein e Arturo Herrera influenzano quotidianamente la sua cucina, caratterizzata dalla continua ricerca dell’equilibrio tra i contrasti.
Un piatto esempio di questa ricerca è Salmone e Coniglio (in foto) che nasce dal contrasto delle materie, ma dall’equilibrio di proporle entrambe crude, con l’aggiunta del croccante di una nocciola e il gusto del burro salato.
«Amo descrivere la mia cucina come “improvvisazione ragionata” – spiega Matteo Baronetto – un esercizio costante di equilibrio fra intuito e riflessione, estro e talento nell’esecuzione, esecuzione che però deve sempre tener conto del grande limite della cucina rispetto ad ogni altra forma di arte: quello di realizzare un prodotto edibile. Proprio l’accettazione del limite fa del cuoco un artigiano e non un artista, artigiano privilegiato in quanto crea un prodotto che viene fruito nel modo più coinvolgente e totalizzante».
L’ingresso all’incontro è libero fino a esaurimento dei posti disponibili e al termine è previsto un cocktail offerto da Excantia e Gerla.
Eat Art – Arte a Tavola è un’iniziativa della Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris alla quale ha collaborato Enrica Melossi, inserita negli appuntamenti di Expo – Exto 2015.
Per maggiori informazioni: www.fondazionedefornaris.org