Slow Food andrà all’Expo degli scandali
Slow Food parteciperà a Expo sommersa dagli scandali.
Lo ha confermato oggi lo stesso Carlin Petrini, fondatore del movimento del gusto alla presentazione del programma della decima edizione del Salone del Gusto e Terra Madre che si terrà dal 23 al 27 ottobre 2014 a Torino (Lingotto Fiere e Oval).
Certo che se Slow Food non partecipasse più ad Expo per la manifestazione milanese, dedicata proprio al cibo etico, sarebbe un colpo durissimo.
Ma Petrini sceglie di non fare mancare il suo supporto a un evento che sta sollevando sempre maggiori perplessità anche perché intravede la possibilità di svolgere il ruolo di voce critica con i riflettori mondiali puntati su Slow Food per tutti i mesi della kermesse. L’occasione per portare Terra Madre anche dentro l’Expo è di quelle da non farsi scappare.
«Da quando l’hanno presentato, Expo si è trasformato in un evento che non ha nulla a che fare con il cibo, con la nutrizione e con il pianeta. Ma non scordiamoci che l’asso di picche è rappresentato da Terra Madre. Parteciperemo all’Expo in maniera critica perché questo evento non ha anima. Expo va trattato con determinazione, chi gli vuole bene non può stare zitto, ed è per questo che noi alziamo la voce andando controcorrente. Dobbiamo metterci l’anima, e questo significa garantire il diritto al cibo per tutti», ha detto Petrini.
«Al centro della scena del Salone del Gusto e Terra Madre c’è la salvaguardia della biodiversità, purtroppo sempre più a rischio. Un esempio su tutti: nel mondo ci sono oltre 30.000 piante commestibili, ma solo 30 forniscono il 90% del nostro fabbisogno energetico».
“Non dimentichiamoci che le tematiche al centro dell’Expo sono nate qui al Salone del Gusto. All’epoca non c’era coscienza che dietro il lavoro umile di pescatori, contadini e artigiani ci fosse l’elemento chiave per l’economia reale e per la storia del mondo. Passo dopo passo siamo riusciti a consolidare e traghettare il Salone fuori dalla gastronomia classica, sancendo questo cambio di rotta con la nascita di Terra Madre”
Avevamo capito che questo sistema alimentare è malato», denuncia Petrini. «Ma se ci limitiamo a convivere con questa realtà, se non la denunciamo, allora non diamo il giusto valore a Terra Madre e al Salone. L’appuntamento di Torino è politico, riguarda la tutela dell’ambiente, la difesa della biodiversità, il diritto dei contadini a essere trattati con dignità».
Primo intervento importante anche per Gaetano Pascale, nuovo presidente di Slow Food Italia, che invita: «Portate il prodotto che volete salvare a Torino, sarà il prossimo passeggero dell’Arca del Gusto, il progetto di Slow Food che segnala i cibi in via di estinzione».
Altro tema fondamentale dell’edizione 2014 è l’agricoltura familiare, a cui la Fao ha dedicato quest’anno. «Questo tipo di agricoltura dà l’opportunità di incentivare le economie locali e la sostenibilità delle comunità, restituendo il ruolo centrale al contadino, troppo spesso messo da parte da una meccanizzazione e industrializzazione eccessiva».
«Il Salone del Gusto e Terra Madre inaugurano un anno molto intenso per il Piemonte, in cui i riflettori saranno puntati più che mai sul mondo del cibo», racconta Piero Fassino, sindaco della Città di Torino.
Torino intende mandare a dire a Milano che il dibattito su come nutrire al meglio il Pianeta è all’ombra della Mole. Mentre Expo 2015, sarà anche occasione unica per mostrare le eccellenze di Torino e del Piemonte, conclude Fassino.
Il programma del Salone del gusto 2014 è disponibile su www.slowfood.it.
L’evento è organizzato da Slow Food, Regione Piemonte e Città di Torino, in collaborazione con il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.
La grande novità del programma è rappresentata dal padiglione 5 del Lingotto, interamente dedicato alla didattica e all’educazione del gusto. Immancabili gli appuntamenti nell’area Slow Food Educa per tutta la famiglia e le scolaresche e i Laboratori del Gusto, che quest’anno ci accompagnano in un viaggio agli angoli del pianeta.
Al debutto Scuola di Cucina, dove seguire la nascita di un piatto proprio come nella cucina di un ristorante; la Fucina di Pane e Pizza che coinvolge i maestri panettieri e pizzaioli dei corsi di Alto Apprendistato dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche; l’area Mixology con i migliori bartender del momento per diffondere l’arte e la cultura dei cocktail.
Infine tornano gli Appuntamenti a Tavola, per chiudere l’esperienza del Salone con una cena di alta gastronomia in location esclusive a Torino e dintorni.
Nuova formula anche per il programma delle Conferenze, che accanto a quelle classiche presenta le lectio magistralis, analisi più profonde di esperti e studiosi. Ritroviamo i Laboratori della Terra e gli appuntamenti nella Casa della Biodiversità, con i temi cari ai delegati delle Comunità del cibo.
Dopo otto anni di ricerca e sperimentazione, Salone del Gusto e Terra Madre ha cambiato struttura e volto, riducendo l’impatto sull’ambiente del 65% rispetto al 2006, edizione di nascita del progetto. Primi tra le manifestazioni fieristiche a porsi la questione ambientale, per quest’anno gli organizzatori rilanciano: il prossimo obiettivo sarà migliorare anche gli aspetti sociali e sensoriali, mantenendo lo stesso spirito di apertura verso progetti innovativi.