Salone del Gusto, il successo della nuova formula
SPECIALE SALONE DEL GUSTO. Si è chiusa la prima edizione centrocittadina di Terra Madre Salone del Gusto. Si è trattato di un esperimento e di una sfida coraggiosa, che, alla fine, sembra essere stata vinta. Vinta dagli organizzatori, Slow Food in testa, che hanno saputo fare cultura del gusto e portare, ancora una volta, un importante messaggio di condivisione, anche fuori dalle stanze del Lingotto: il buono, pulito e giusto è un diritto di tutti e tutti devono poter dunque essere partecipi. Vinta da Torino che si è dimostrata, ancora una volta, sede di esperimenti, ideatrice di nuovi format e capace di reggere l’urto di grandi eventi e di folle oceaniche.
Non è possibile indicare il numero di persone che hanno visitato il Salone del Gusto in questi cinque giorni. Alcuni numeri, però, si possono dare. 7.000 sono stati i delegati di Terra Madre provenienti da ogni angolo del mondo, che hanno portato la loro cultura e la loro esperienza a servizio della città e dei visitatori. Circa 5.000 sono stati i partecipanti ai dibattiti e alle Conferenze al Teatro Carignano su land grabbing, migrazioni, legalità e diritti. Oltre 1800 tra bambini e genitori hanno partecipato alle attività di Slow Food Educazione al Borgo medievale, insieme a 50 classi delle scuole.
Secondo Gaetano Pascale, Presidente di Slow Food Italia, «l’edizione 2016 è una pietra miliare, come il 1998, quando ha esordito il Mercato e c’è stato un boom di visitatori al Lingotto, come il 2004, quando è nata Terra Madre. Come in tutti i numeri zero, ovviamente, c’è tanto da riflettere per il futuro. L’unica cosa certa è che niente sarà più come prima e che per il 2018 tutto potrà ulteriormente evolvere, tanti sono stati gli stimoli e le sollecitazioni di questi cinque giorni».
La soddisfazione arriva anche dalle istituzioni piemontesi «La straordinaria partecipazione dei cittadini a Terra Madre Salone del Gusto in questa prima edizione all’aperto, la qualità delle produzioni nei diversi stand, il favore con cui questa iniziativa è stata accolta anche sui media ci fanno parlare di una scommessa vinta, cui la Regione Piemonte è orgogliosa di aver partecipato. Ai cittadini sono stati proposti prodotti, realtà, situazioni sociali che normalmente non sono conosciuti; e una grande presenza, unica al mondo, delle Comunità di contadini, un messaggio politico molto forte per il futuro del pianeta», hanno dichiarato il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino e l’assessore regionale all’Agricoltura Giorgio Ferrero.
Parole positive anche dalla neo sindaca di Torino Chiara Appendino «La città di Torino ha aperto le porte alle migliaia di delegati da tutto il mondo e a tutti i visitatori con l’energia e lo spirito di accoglienza che da sempre la contraddistingue, anche ospitando i molti contadini arrivati in questi giorni, e siamo felicissimi che la risposta sia stata così entusiasmante. Siamo pronti a cominciare a lavorare sulla nuova edizione, per renderla ancora più bella e coinvolgere tutta la città in questo meraviglioso progetto».
Finita l’edizione 2016, si pensa già al 2018, con qualche certezza in più ma anche qualche problema da risolvere «Come abbiamo detto a tutti i nostri interlocutori sin dall’inizio del cammino di questo nuovo progetto, coinvolgeremo chi ci ha accompagnato nella realizzazione di questa edizione anche nella fase di restituzione post evento. Partiremo dai ritorni degli attori più direttamente coinvolti (espositori in primis) e da quelli di chi ha avuto la pazienza e la generosità di accompagnarci nei lunghi mesi di costruzione della manifestazione. Tutto ciò costituirà la base di lavoro per il futuro. Ci sono già alcuni punti fondamentali da risolvere, prima fra tutti la sostenibilità economica dell’evento, a cui segue un ragionamento sui luoghi e gli aspetti organizzativi quali la logistica. Sempre avendo come stella polare la missione politica, sociale e culturale per cui Terra Madre Salone del Gusto esiste» ha fatto presente Daniele Buttignol, direttore generale di Slow Food Italia.