Riso biologico: una frode nel vercellese
Dopo lo scandalo dell’olio extravergine, ecco quello del riso biologico.
Le fiamme gialle vercellesi, in collaborazione con l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente del Piemonte hanno infatti sottoposto a sequestro preventivo oltre 3800 tonnellate di “riso biologico”.
Il motivo è una presunta frode commessa da alcuni agricoltori che avrebbero utilizzato diserbanti non ammessi in agricoltura biologica, allo scopo di aumentare le rese per ettaro, in quanto il riso bio viene pagato sul mercato il triplo rispetto a quello prodotto in agricoltura convenzionale (che, invece, ammette l’uso di diserbanti per combattere le erbe infestanti).
A seguito delle indagini tecniche sui campioni di terreno, acque, piantine di riso di diversi appezzamenti, è stato infatti evidenziata la presenza di prodotti fitosanitari non consentiti in agricoltura biologica in percentuali variabili, ma tutte superiori ai limiti di tolleranza.
Sebbene NON si tratti di sostanze dannose per la salute umana, si tratta tuttavia di una frode, che ha comportato il sequestro preventivo della produzione di riso biologico delle aziende agricole interessate.