Putin contro l’embargo sul cibo italiano, intanto sfondiamo in Cina
Sbarcato in Italia per il Russia Day all’Expo, Vladmir Putin ha affermato che «l’Italia è il quarto partner commerciale della Russia ma recentemente gli scambi si sono ridotti del 10% e nell’ultimo trimestre sono scesi del 25%. Una situazione non soddisfacente per i russi ma credo anche per l’Italia». Dichiarazioni sull’export italiano che pesano.
Tuttavia, giungono notizie positive sugli scambi commerciali da un altro gigante: la Cina.
Secondo i dati Istat del 2008-2014, le esportazioni di prodotti agroalimentari Made in Italy in Cina sono aumentate del 298 per cento dall’inizio della crisi facendo segnare nel 2014 il record di sempre per un importo di 367 milioni di euro.
Le esportazioni agroalimentari italiane hanno continuato a crescere anche nel primo trimestre del 2015 mettendo a segno un aumento del 4 per cento che ha ulteriormente riequilibrato la bilancia commerciale tra i due Paesi. Ad essere richiesti sono in particolare i prodotti base della dieta mediterranea come il vino e gli spumanti, la pasta, l’ortofrutta e l’extravergine di oliva ma anche il caffè ed i formaggi.
Segno negativo, invece, per il flusso di prodotti agroalimentari cinesi in arrivo sul territorio nazionale che nel 2014 è stato in calo del 4 per cento rispetto all’anno precedente, pari a 536 milioni di euro.
S.C.