Un premio per i maghi dell’agricoltura
Da chi ha inventato la prima chips di pane leggera, croccante e ai mille sapori, a chi ha sperimentato con successo un prodigioso energizzante afrodisiaco riscoprendo un’antica ricetta Maya, da chi ha testato la stravagante coltivazione di microalghe molto apprezzate in cosmetica e in ambito salutistico e anche in agricoltura come fertilizzanti naturali a chi ha avviato un virtuoso progetto di biomonitoraggio ambientale utilizzando le proprie api come vere e proprie centraline antinquinamento nella Terra dei fuochi fino a chi ha avuto la brillante idea di produrre la prima caramella contadina a base di vera frutta. Sono queste solo alcune delle idee creative che battono la crisi presentate al concorso “Oscar Green” 2014, il premio per l’innovazione dei Giovani della Coldiretti dei premi “Oscar Green” sotto l’alto Patronato del Presidente della Repubblica.
Una testimonianza – sottolinea la Coldiretti – del profondo processo di rinnovamento green in atto nelle campagne come dimostra il fatto che quasi un’impresa agricola italiana su tre è nata negli ultimi 10 anni.
In dettaglio, tra le tante novità di quest’anno all’Oscar Green, sorprendente è – sottolinea la Coldiretti – la nuova esperienza imprenditoriale di Domenico D’ambrosio che ha inventato la prima chips di pane sfruttando l’idea di un gesto antico, quello di strappare la corteccia del pane che ad Altamura in Puglia si compie da secoli per consuetudine. Da qui infatti nasce l’intuizione di creare una vera e propria sfoglia di semola di grano duro ai mille sapori dall’extravergine al formaggio di cui se ne può tranquillamente fare una scorpacciata senza temere per la linea perché risulta leggera e altamente digeribile. All’origine della brillante idea di Carlo Maria Recchia di produrre un nettare energizzante e afrodisiaco in Lombardia ci sono invece i Maya che utilizzavano lo stesso composto per sconfiggere i guerrieri durante le battaglie e il Polo nord da dove, nella banca dei semi, Carlo ha recuperato i suoi primi 40 semi.
Da quei freddi 40 semi ora la sua azienda ha ricavato 75mila piante dalle quali Carlo ricava straordinari chicchi di mais nero con i quali produce il suo preziosissimo energizzante afrodisiaco. La cosa strabiliante è che in soli 3 mesi Carlo dice che ho esaurito tutte le scorte di prodotto e ha già raccolto nuovi ordini e per questo ha deciso di raddoppiare la superficie coltivata. Ma tra i giovani da Oscar della Coldiretti c’è anche Salvatore Sorbo giovane apicoltore che ha messo le sue arnie a disposizione di “Cara Terra” un virtuoso progetto di Biomonitoraggio dell’ambiente, nella Terra dei fuochi, attraverso le api. Questo ambizioso progetto che prevede la collaborazione dell’’Università di Napoli e quella del Molise ha lo scopo di trasformare gli alveari e le arnie delle api in vere e proprie centraline di biomonitoraggio (ognuna delle quali controlla 7 chilometri quadrati del territorio) per rilevare il grado di inquinamento presente sul territorio. Le api, infatti si sa non mentono mai,volano, si cibano di nettare e acqua che sgorga dalle falde, catturano le polveri sottili (il noto pm10) e trasmettono le informazioni raccolte, ogni giorno, al loro alveare. Matteo Castioni ha invece sperimentato con successo la stravagante idea di coltivare in Veneto le microalghe della specie Spiruline e Haematococcus che risultano essere davvero portentose. Le microalghe di Matteo infatti non solo vengono ampiamente nel utilizzate nel mondo della cosmesi e consigliate come integratori e ricostituenti nelle diete ipocaloriche perché particolarmente ricche di proteine sali minerali e antiossidanti naturali, ma sono molto utili anche in agricoltura perché risultano essere ottimi fertilizzanti naturali. Tiziana Calabrese – continua la Coldiretti – con le sue straordinarie capacità è riuscita a produrre in Calabria la prima caramella contadina a base dei suoi gustosissimi piccoli frutti coltivati con tanta passione e dedizione. E allora è così che ribes, mirtilli, more, fragole e lamponi si trasformano in gustose e sane caramelle da poter offrire ai bambini senza nessuna controindicazione. E ancora in Trentino Daniela Devigli si è tuffata nel passato della tradizione contadina per scoprire che la linfa della vite ha un potere energizzante incredibile ed è ricca di preziosi principi attivi, ideali per la realizzazione di creme e prodotti per il corpo. Nella sua vigna in un particolare periodo dell’anno le sue viti iniziano il pianto, un momento di meditazione e di totale immersione nell’alchimia della natura. La pressione incredibile con cui la linfa di vite viene su dalle radici per esplodere dove il tronchetto viene inciso, permette il gocciolare dell’essenza che Daniela raccoglie meticolosamente con delle bottiglie di vetro appese ai filari. E’ un rito che si ripete ogni anno e che è possibile solo attraverso una totale simbiosi tra il raccoglitore e la natura. Carlo Santarelli invece in Toscana ha deciso di produrre con grande successo un pecorino anticolesterolo. Si tratta di uno straordinario progetto scientifico realizzato dal caseificio di Carlo, in collaborazione con l’Università di Pisa e di Cagliari che ha un aspetto davvero sorprendente ossia che il pecorino anticolesterolo viene realizzato semplicemente modificando le abitudini alimentari delle greggi e cambiando i loro pascoli. Mille campioni, 24 prove di caseificazione, cento formaggi sotto analisi e i risultati sono sorprendenti. Pasquale Polosa invece – conclude la Coldiretti – in Basilicata dopo i suoi studi universitari individua un antico canapaio, dove probabilmente in passato veniva prodotta la canapa e mette in coltura 10 ettari di canapa (cannabis sativa), di quelle a basso contenuto di principio attivo e ad alto contenuto di proprietà terapeutiche. Ecco i trasformati: un olio incredibile per le sue potenzialità da impiegare nella medicina e nella nutrizione umana, farine e biscotti, pasta e cioccolato, ma anche fibra, tessuti e materiale per la bioedilizia oltre a pannelli fonoassorbenti.
TUTTI I FINALISTI DI OSCAR GREEN 2014 PER CIASCUNA CATEGORIA
CATEGORIA IDEANDO
IL RITORNO DELL’ AFRODISIACO DEI MAYA
Lombardia – Carlo Maria Recchia
Ci sono i Maya e il Polo nord, all’origine dell’incredibile nettare di Carlo Maria Recchia, una bibita energizzante con incredibili potenzialità energetiche e imparagonabili proprietà antiossidanti, grazie alla ricca presenza di omega tre. E’ la bevanda che utilizzavano i Maya per sconfiggere i guerrieri durante le battaglie, una pozione afrodisiaca ed energetica ripresa anche nel cartone di Asterix e Obelix. L’idea di riprodurla parte da una ricerca nata per indagare gli antichi mais che si coltivavano alle porte di Cremona per capire cosa c’era prima dell’avvento dell’ibrido. Così Carlo si imbatte in un antico mais di colore nero dai particolari chicchi a punta. Tutto splendido ma c’è un piccolo problema, per riuscire a metterlo in coltura occorre fare richiesta alla banca del seme del Polo Nord. Ma il giovane e tenace produttore non si abbatte e riesce a farsi spedire dai ghiacci 40 semi che dovrà poi restituire molto presto alla banca del seme. Da quei freddi 40 semi ora la sua azienda ha ricavato 75mila piante. Ed è da queste preziose piante che Carlo produce delle pannocchie di mais ricche di flavonoidi e betacarotene dalle quali ricava il suo preziosissimo energizzante afrodisiaco. La coltivazione del mais viene svolta senza l’uso di alcun prodotto chimico solo concime organico, le infestanti vengono rimosse manualmente tramite la zappa. Una volta sgranato il mais viene fatto seccare su di un aia al sole in modo da evitare residui di anidride carbonica o metano. Il nettare che si estrae viene poi sapientemente miscelato e aromatizzato con la radice di zenzero ed un aroma segreto, imbottigliato e pastorizzato. In soli 3 mesi Carlo dice ho esaurito tutte le scorte di prodotto e ho già raccolto nuovi ordini per questo ho deciso quest’anno di raddoppiare la superficie coltivata. Meglio di così…
LE MICROALGHE ELISIR DI LUNGA VITA
Veneto – Matteo Castioni
Le microalghe della specie Spiruline e Haematococcus prodotte da Matteo sono davvero portentose. Non solo vengono ampiamente nel utilizzate nel mondo della cosmesi e consigliate come integratori e ricostituenti nelle diete ipocaloriche perché particolarmente ricche di proteine sali minerali e antiossidanti naturali ma sono molto utili anche in agricoltura. Le microalghe infatti grazie a recenti studi scientifici, servono anche come ottimi fertilizzanti naturali (approvati dalla U.E. per l’agricoltura biologica e biodinamica) e come sistema di difesa da funghi, batteri e virus che spesso colpiscono le piante (basti pensare che con soli 5 grammi di microalghe si fertilizza un ettaro di terreno). La prossima frontiera di Matteo? Creare impianti per la produzione delle alghe fai da te, ognuno a casa sua.
I SUCCHI DI VERA ARANCIA CONTRO I TAROCCHI
Calabria – Giuseppe Piccolo
Mai più letti di arance abbandonate, è arrivato il momento di raccontare un’altra storia. Con queste parole Giuseppe Piccolo decide di lanciare sul mercato un nuovo prodotto: Aran-C, puro succo 100% di arancia bionda di Calabria da portare in tavola per combattere le aranciate tarocche. Lo scopo è quello di portare dagli alberi ai bicchieri i veri agrumi e di garantire e certificare che la totale produzione dei prodotti è al 100% effettuata da Agrumi raccolti esclusivamente in Calabria. Dopo la raccolta le arance, infatti, vengono spremute nell’agrumaria, il succo pastorizzato filtrato e messo sottovuoto in comode bag-in box in cui il succo rimane intatto per ben 4 mesi perché la speciale confezione impedisce all’aria di entrare. Così facendo il pregiato succo di vera arancia bionda calabrese può essere facilmente trasportato e arrivare sulle tavole delle famiglie, ma anche nei bar e negli uffici. E’ una vera e propria riscossa. Dell’agricoltura calabrese che ridà dignità a chi produce, salute e gusto al consumatore ma anche prospettiva di futuro ai giovani. In tutto questo il costo è molto contenuto, insomma l’arancia vera nel succo e a un prezzo inferiore di circa la metà rispetto al succo tarocco. Senza inquinare l’ambiente e riducendo i rifiuti a 4 centimetri di spazio. Ora il vero succo di arancia di Calabria si prepara a risalire lo stivale
CATEGORIA ESPORTARE IL TERRITORIO
LE PRIME CHIPS DI PANE CHE PIACCIONO A GRANDI E PICCINI
Puglia – Domenico D’ambrosio
Leggere, croccanti, ai mille sapori, dall’extravergine al formaggio. Si può fare una scorpacciata senza temere per la linea perché le chips di grano sono leggere e altamente digeribili. E’ proprio questo il segreto del successo di Domenico D’Ambrosio che sfruttando una lunga tradizione di panificazione di famiglia ha saputo ricavare una brillante idea imprenditoriale. Da un gesto antico (quello di strappare la corteccia del pane che ad Altamura si compie da secoli per consuetudine) nasce l’intuizione della “panatina” una vera e propria sottilissima sfoglia di semola di grano duro. La particolare chip di grano è pensata per tutti, per chi ha problemi di alimentazione e per chi tiene alla linea, per essere gustata come una semplice patatina o per accompagnare dei fantastici aperitivi. Molto presto le chips di Domenico sbarcheranno in America e approderanno alla Bottega Italiana di cui Domenico è gestore per essere proposte al mercato estero, dove i prodotti del Panettiere di Altamura sono già ben noti.
NEI VINI TOSCANI C’E’ L’OPERA D’ARTE
Toscana – Flavia Del Seta
In vigna, Flavia lavora secondo metodo biologico privilegiando vitigni autoctoni e in cantina, secondo metodologie tradizionali senza tralasciare l’innovazione, si produce dell’ottimo vino bianco 100% Vernaccia di San Gimignano fermentato in terracotta dell’Impruneta senza l’aggiunta di anidride solforosa. Il pezzo forte però avviene nel laboratorio dove si trasforma la passione per l’arte in sapienza contadina disegnando etichette del tutto eccezionali perché realizzate da pittori che seguono una riabilitazione psichiatrica impegnandosi nell’arte terapia. Ogni bottiglia è un pezzo unico ed ha un nome di donna della loro famiglia o di loro carissime amiche proprio perché la Vernaccia è una donna bionda, affascinante e misteriosa. In ognuna delle loro bottiglie c’è gusto tradizione storia e tanta umanità Lo slogan potrebbe essere … forse bisogna essere piccoli per produrre grandi idee.
IL TARTUFO ABRUZZESE APPRODA IN TUTTO IL MONDO
Abruzzo – Svetlana Kashina Fasciani
Svetlana, dalla lontana Siberia, dopo essersi laureata in ingegneria ambientale, arriva in Abruzzo dove tra il silenzio e la quiete che dominano le sue giornate decide, insieme a suo marito Gianni, di produrre tartufi biologici in un’area situata nel cuore della regione, all’interno del parco regionale Sirente Velino, e circondato da altri tre importanti parchi nazionali: parco nazionale d’Abruzzo, parco nazionale della Maiella, parco nazionale del Gran Sasso. C’è da alzarsi presto al mattino, anticipare l’alba perché i cani annusano meglio, per garantire che i cestini siano pieni e profumati e ritornare di buon ora al laboratorio per preparare tutti i tartufi che andranno in barattolo ma ne vale davvero la pena. Si ne vale davvero la pena soprattutto da quando i loro tartufi sono apprezzati da clienti di tutto il mondo. Infatti oltre ad esportare il 40% del loro prodotto all’estero, Svetlana e Gianni sono riusciti ad avere l’esclusiva per la fornitura di tartufi e derivati (carpaccio, olio aromatizzato ma anche miele e burro tutti rigorosamente al tartufo) per i ristoranti di una delle maggiori catene di navi da crociere extra lusso, riuscendo così a far conoscere la terra d’Abruzzo in ogni angolo del mondo.
CATEGORIA STILE E CULTURA D’IMPRESA
ARRIVA LA PRIMA CARAMELLA CONTADINA
Calabria – Tiziana Calabrese
Ribes, mirtilli, more, fragole e lamponi buoni da mangiare e ottimi per produrre delle sane caramelle da poter offrire ai bambini senza nessuna controindicazione. E’ così che nasce l’idea di produrre le gommose di Tiziana Calabrese, dolci e favolose caramelle che fanno fare salti di gioia a piccoli e grandi. L’idea dei piccoli frutti l’ha suggerita la montagna Tiziana c’ha messo la dolcezza e la sapiente pazienza di realizzare delle squisite caramelle dove l’industria non ci mette neanche un dito. Di se stessa Tiziana dice che non ha scelto un mestiere, ma uno stile di vita. Nella sua azienda tutto ha i ritmi e i rituali di un tempo. Bisogna attendere pazientemente le stagioni e stringere un accordo con la natura che è socia importante dell’azienda. Dal primo seme all’ultimo trasformato pensa a tutto lei.
DAL PIANTO DELLA VITE IL SEGRETO DELLA BELLEZZA
Trentino Alto Adige – Daniela Devigli
Daniela si è tuffata nel passato della tradizione contadina per scoprire che la linfa della vite ha un potere energizzante incredibile ed è ricca di preziosi principi attivi, ideali per la realizzazione di creme e prodotti per il corpo. Quei fantastici vigneti che si affacciano sulla Valle Di Cembra dal Maso Belvedere, in un particolare periodo dell’anno iniziano il pianto. E’ un momento di meditazione e di totale immersione nell’alchimia della natura. La pressione incredibile con cui la linfa di vite viene su dalle radici per esplodere dove il tronchetto viene inciso, permette il gocciolare dell’essenza che Daniela raccoglie meticolosamente con delle bottiglie di vetro appese ai filari. E’ un rito che si ripete ogni anno e che è possibile solo attraverso una totale simbiosi tra il raccoglitore e la natura. Quella magia che continua nella lavorazione della linfa per produrre queste fantastiche creme. L’intera linea di alta cosmesi naturale è un concentrato di bellezza e vitalità estratto dalla vite, che aiuta a distendere la pelle rendendone l’aspetto più luminoso e morbido. L’innovativa linea cosmetica mira a creare un connubio fra contenuti di alta cosmesi, preziosi e funzionali e la linfa di vite.
DALLA CANAPA STUPEFACENTI SORPRESE CULINARIE
Basilicata – Pasquale Polosa
Pasquale dopo i suoi studi universitari individua un antico canapaio, dove probabilmente in passato veniva prodotta la canapa e mette in coltura 10 ettari di canapa (cannabis sativa), di quelle a basso contenuto di principio attivo e ad alto contenuto di proprietà terapeutiche. Ecco i trasformati: un olio incredibile per le sue potenzialità da impiegare nella medicina e nella nutrizione umana, farine e biscotti, pasta e cioccolato, ma anche fibra, tessuti e materiale per la bioedilizia oltre a pannelli fonoassorbenti.
CATEGORIA NON SOLO AGRICOLTURA
LE API CENTRALINE ANTINQUINAMENTO DELLA TERRA DEI FUOCHI
Campania – Salvatore Sorbo
Salvatore Sorbo è un giovane apicoltore che ha messo le sue arnie a disposizione di “Cara Terra” un virtuoso progetto di biomonitoraggio dell’ambiente, nella Terra dei fuochi, attraverso le api. Questo ambizioso progetto che prevede la collaborazione dell’’università di Napoli e quella del Molise ha lo scopo di trasformare gli alveari e le arnie delle api in vere e proprie centraline di biomonitoraggio (ognuna delle quali controlla 7 chilometri quadrati del territorio) per rilevare il grado di inquinamento presente sul territorio. Le api, infatti si sa non mentono mai..volano, si cibano di nettare e acqua che sgorga dalle falde, catturano le polveri sottili ( il noto pm10) e trasmettono le informazioni raccolte, ogni giorno, al loro alveare. E così ogni giorno un esercito di 10 milioni di giubbe gialle raccontano qual’é il grado di inquinamento dell’acqua di cui si abbeverano e le particelle di inquinamento presenti nell’aria. Il loro lavoro ammette Salvatore, è l’indagine più attendibile che possa esistere. Più di quanto gli strumenti classici di rilevamento possano raccontare. I prodotti di Salvatore vengono poi commercializzati insieme ad altri prodotti di suoi colleghi apicoltori, che aderiscono sempre al virtuoso progetto di biomonitoraggio ambientale, dalla cooperativa CoNaProA che per ora, fortunatamente, non ha subito danni diretti dalla triste vicenda della Terra dei fuochi.
L’AGRICUSTODE DEL BORGO ABBANDONATO
Emilia Romagna – Francesco Chinosi
Sembra una favola antica e invece è una storia moderna che accade proprio ai giorni nostri. E’ quella di Francesco Chinosi, giovane agricoltore che diventa custode di Predalbo, un borgo antico sull’Appennino tra l’Emilia e la Liguria, insidioso da raggiungere se non attraverso un serpentone di strade di montagna. E’ il sogno di bambino che si realizza, di quel bambino che veniva portato per mano dal nonno in quello che era un borgo in via d’abbandono, con pochi anziani contadini rimasti, pochi comignoli ancora accesi e una piccola e mesta chiesetta. Oggi Francesco è il giardiniere, il manutentore, il sagrestano e persino sindaco di questo antico borgo. Francesco ha deciso di ritornarci e di restarci, di riaprire la strada di sassi, di ricostruire le viuzze, i vicoletti, di tenere a bada le frane e gli smottamenti, di riordinare i giardini, di custodire e curare la chiesa. Francesco ha deciso di fare tornare la vita li dove la vita veniva soffocata da grovigli inestricabili di rovi che divoravano le case. E allora Francesco compra e affitta i terreni e, dopo averli ripuliti, e fertilizzati, avvia l’attività agricola della piantagione biologica di patate con le quali produce ottime torte di patate fatte in casa e cereali per la produzione di ottime farine macinate a pietra dalle quali ricava uno squisito pane. Oggi tutto è cambiato, sembra che quelle remote presenze di gente modesta i cui segni sono tutt’altro che scomparsi siano felici di questa ritrovata vitalità. In chiesa le candele sono nuovamente accese, e il borgo è di nuovo popolato, soprattutto nei periodi di villeggiatura, ma sempre affollato da tanta gente che fa visita a Francesco nel suo punto vendita di Campagna Amica per gustare ed acquistare i suoi meravigliosi prodotti.
SALAMI ANTITRUFFA CONTRO LA CRISI
Lombardia – Silvano Sonzogni
In un mondo sempre più confuso, dove la globalizzazione ha cancellato molte identità locali, Silvano Sonzogni, di 22 anni, ha deciso di sposare tradizione e innovazione. Infatti i suoi salumi sono prodotti secondo la ricetta tradizionale del territorio e le carni dei suini prodotti in azienda, sono completamente “trasparenti”. Il suo è proprio un allevamento di qualità, dei suoi maiali Silvano infatti non vuole che si apprezzino soltanto le carni nutriti rigorosamente con mangimi ogm free ma vuole che si sappia anche quando e dove sono stai macellati e addirittura chi se n’è preso cura. Per raggiungere questo risultato è stato creato un sito internet che viene utilizzato per la promozione e la pubblicità dell’azienda, ma anche per la gestione della tracciabilità degli insaccati prodotti, sia per uso aziendale sia per dare la possibilità a chi li acquista di avere ulteriori informazioni sul prodotto che sta per assaggiare. In sostanza dal sito vengono generate le etichette che vengono poi attaccate al salume, sulle quali sono riportate le informazioni obbligatorie di legge, ma anche un codice QR che il consumatore finale può leggere utilizzando un qualsiasi smartphone. In questo modo ci si collega con una pagina internet dedicata a quello specifico lotto di produzione, con tutte le informazioni relative all’animale da cui provengono le carni, l’alimentazione che hanno seguito, gli ingredienti e il metodo di lavorazione utilizzato per realizzare l’insaccato.
CATEGORIA CAMPAGNA AMICA
LO SPRITZ AL MIELE ENERGIZZANTE
Puglia – Roberta Di Mauro
Roberta, mettendo a frutto l’esperienza di suo padre nell’apicoltura e i suoi studi di biologia, ha creato il primo ‘spritz’ afrodisiaco italiano composto da miele al mirtillo, miele al lampone, estratti vegetali di Cnidium Mannieri e Rosa Canina in un elisir di Damiana, Echinacea e Karkadè, senza coloranti né conservanti. Ottimo per cocktail e aperitivi analcolici se diluito con acqua liscia o frizzante e ghiaccio, oppure succhi di frutta; alcolici se diluito con vino, prosecco o spumante. Può essere usato come tisana se diluito con acqua calda. Lo spritz agricolo stuzzica l’allegria e rinvigorisce la passione: il suo potere afrodisiaco è pura alchimia per momenti indimenticabili. entra come un attore di punta sulla scena dei momenti di festa, per occasioni indimenticabili e appuntamenti eleganti. fa la parte del leone negli aperitivi, ma non disdegna l’intimità di una tisana in buona compagnia. insomma fiumi di miele ed è nuova vita. Aveva iniziato il nonno. quegli animaletti svolazzano su quell’angolo di macchia mediterranea, da tre, anzi quattro generazioni. A Massafra il nonno di Roberta ha garantito il miele a tutti, affrontando ogni avversità. Poi il testimone è passato al papà, il primo in Italia a dare vita ai miscelati. E a coronare il progetto c’ha pensato Roberta.
LE FRAGOLE VOLANTI CON LA CARTA D’IDENTITA’
Lombardia – Guglielmo Stagno D’alcontres
A pochi passi dal centro di Milano nell’azienda di Guglielmo ci sono delle serre spaziali riscaldate con pannelli fotovoltaici dove vengono coltivate delle straordinarie fragole in orti sospesi. Tutto il prodotto poi viene sapientemente distribuito in tutta la città con delle Apecar insieme a confetture, succhi di frutta, piantine per arricchire i balconi dei palazzi ma soprattutto macedonie e frullati preparate sul momento per deliziare i palati dei turisti. Certificazione e qualità l’azienda Stagno non conoscono rivali: basta una foto al QR code e di quella fragola conosci chi l’ha raccolta, a che ora e in quale centimetro quadrato di orto sospeso è stata piantata. E’ qui che viene prodotta ogni giorno energia pulita per 5mila persone, oltre tutta quella che serve per gli impianti dell’azienda.
VIA IL DEGRADO IN PIAZZA ARRIVANO FIORI E ORTAGGI
Piemonte – Davide Carlo Almondo
Nel quadrilatero Romano di Torino, fiori, zucchine e peperoni fanno da padrone. Nel bel mezzo della città di Torino dove prima regnava il degrado oggi ci sono fioriere ed un orto di tutto rispetto. E’ una delle parti più storiche della città, ora chiunque può raccogliere i magnifici frutti di stagione. L’idea è stata sposata anche da ristoranti come il Pastisse, che promuove il progetto campagna amica nel piatto. I prodotti dell’orto, coltivati appena fuori i propri tavolini, finiscono nel menù del giorno. E a pochi passi più in la, il più grande orto urbano d’Italia. Davide l’ha ideato e sviluppato, partendo con 100 appezzamenti affidati ai cittadini a costi modici. Presto sono diventati 600 orti, per 740 famiglie che significano 4 mila persone coinvolte. Ma qui si coltiva e ci si diverte, servizi e consulenze sono alla portata di tutti. Dalla terrà nasce sempre nuova vita.
CATEGORIA IN FILIERA
PECORINO ANTICOLESTEROLO IL MIGLIORE AMICO DEL CUORE
Toscana – Carlo Santarelli
Si sa che a chi ha il colesterolo alto è assolutamente vietato mangiare del buon pecorino, ma oggi, grazie alla brillante intuizione di Carlo Santarelli, non solo lo si può gustare, ma addirittura è consigliato per contrastare l’atavico nemico del cuore.
Si tratta di uno straordinario progetto scientifico realizzato dal caseificio di Carlo, in collaborazione con l’università di Pisa e di Cagliari che ha un aspetto davvero sorprendente ossia che il pecorino anticolesterolo viene realizzato semplicemente modificando le abitudini alimentari delle greggi e cambiando i loro pascoli. Mille campioni, 24 prove di caseificazione, cento formaggi sotto analisi e i risultati sono sorprendenti. Questo formaggio arricchito di omega 3 e Cla (un acido grasso che appartiene al gruppo degli Omega-6) che risulta assolutamente inodore e insapore e quindi non altera le caratteristiche organolettiche del Pecorino, non fa soltanto bene all’uomo, ma per ottenerlo si nutrono le pecore in modo sano, migliorando anche la loro salute. Insomma le pecore al pascolo brucano il lino, e in stalla lo mangiano dell’ottimo foraggio arricchito col olio di soia producendo così un latte naturale di altissima qualità tutto l’anno. E’ talmente richiesto che il consorzio è a caccia di allevatori che nutrano i propri animali con queste. Ecco come rinasce l’agricoltura. Scienza e natura a servizio della salute.
COLORI MEDIOEVALI PER LOOK ANALLERGICO
Marche – Massimo Baldini
Utilizzare colori agricoli medioevali per tingere naturalmente capi e accessori moderni come abiti scarpe e borse in pelle. E’ l’idea lanciata da un imprenditore marchigiano Massimo Baldini che partendo da storici documenti ha recuperato la coltivazione di antiche piante tintorie (guado, reseda, robbia, scotano e mallo di noce) che nel Medioevo erano prodotte per realizzare gli affreschi. Dai circa cinque ettari di essenze produce oggi dei colori naturali grazie ai quali ha lanciato un progetto di filiera con un’azienda leader per la produzione di cashmere, che ora si sta estendendo al settore del calzaturiero, garantendo la tintura in botte di scarpe e pellami. La tavolozza dei suoi colori ottenuti è davvero variopinta, dai rossi, ai gialli, ai grigi è un turbinio di incredibili pigmenti e coloranti vegetali in diversi formati, in polvere, liquidi o in pasta Si parte dal guado, una fantastica pianta che ha fatto dell’Italia la patria del blu e si finisce alla buccia di cipolla, agli scarti di pomodoro, di carciofi, al mallo di noce all’edera e di tanti altri prodotti dell’orto che, attraverso un abile alchimia diventano colore allo stato puro. Storia, innovazione, ricerca e agricoltura, il futuro è proprio un arcobaleno.
LA MIA CARRIERA È IN UNA STALLA
Umbria – Antonella Taglioni
C’è territorio, sapienza contadina, aria pura e odore di pascolo tra le mucche e i vitellini dell’azienda di Antonella Taglioni. Se dici latte dici qualità. «Sentiamo il dovere di prenderci cura della nostra gente, mettendo sulle loro tavole il meglio di anni e anni di duro lavoro». Ecco perché Antonella ha deciso di farsi carico del futuro dell’azienda di Famiglia. «Il primo mezzo che ho imparato a guidare è stato il trattore, con l’auto ho difficoltà. Le mucche dice Antonella sono semplicemente la mia gioia e la mia vita. La sua bella azienda conta 165 vacche di razza frisona alimentate in modo naturale con prodotti aziendali, di cui 80 in mungitura per 22 quintali di latte al giorno che conferisce al Gruppo Grifo Agroalimentare che rappresenta una rilevante realtà produttiva e di trasformazione dell’agroalimentare umbro. Nella sua azienda Antonella controlla tutto dalla selezione del seme per fare nascere un vitello di qualità, fino all’ultimo trasformato, non delega nulla. Così facendo l’azienda produce benessere alimentare garantendo nei vari processi di filiera la massima trasparenza sia sull’origine della produzione sia sui metodi utilizzati nella trasformazione che garantiscono massima attenzione ai parametri di qualità e di rispetto verso l’ambiente.
MENZIONE SPECIALE” PAESE AMICO”
FIRENZE HA GLI ORTI DIPINTI NEL CUORE DELLA CITTÀ.
Toscana – Alessia Bettini
l progetto del comune di Firenze mira a sviluppare l’orto didattico “Orti Dipinti” sorto a settembre in una vecchia pista di atletica in disuso, nel centro storico di Firenze. E’ una specie di Community Garden moderno, dove collaborano ragazzi disabili, cittadini, stranieri e chiunque vuole partecipare. Vi si coltivano ortaggi biologici con tecniche antiche ed efficienti, ma anche con l’uso delle più moderne tecnologie. Sta diventando una vera e propria scuola aperta a bambini ed adulti, un punto di riferimento per la sostenibilità, l’educazione e la diffusione di buone pratiche ambientali. Si coltiva e si raccoglie, si fa festa e sperimentazione. Si preparano piatti e tavolate. Dai frutteti alle erbe aromatiche, dagli ortaggi agli allestimenti da giardino è un pullulare di colori e vitalità. Gli anziani, tra un raccolto e l’altro, trascorrono piacevolissimi momenti all’aria aperta, mentre bambini e giovani non trattengono la gioia nel vedersi catapultati in questa splendida realtà.
LA LIBERTA’ E’ NELL’ORTO DEL CARCERE
Umbria – Bernardina Di Mario
Nel carcere di Capanne a Perugia la vera libertà è nell’orto è nei dodici ettari di terra, con frutteto, oliveto, quattro serre, ma anche ortaggi in pieno campo e un allevamento di polli, con tanto di macello aziendale. Lavorare campi, la gioia di vedere i prodotti crescere, la bellezza di sentirsi cambiati, utili, positivi serve come spinta per restituire ai detenuti la voglia di vivere. Nel carcere di Capanne c’è persino chi ha scontato la pena, potrebbe uscire ma ha fatto richiesta di rimanere. E’ un oasi di pace dove è davvero possibile pagare gli errori e riconquistare la dignità, quella di essere lavoratori della terra, che producono qualità da mettere nel cestino della spesa, pensando ai bambini e alle famiglie che stanno a casa. A Perugia sono motivo di vanto e di orgoglio. I cittadini fanno la fila al mercato perché vogliono quegli ortaggi lì, quelli dei detenuti. E in tantissimi chiedono che gli vengano portati a casa. “Finalmente riesco a mandare la mia paghetta guadagnata onestamente col sudore, a mia moglie e ai miei figli” dice uno dei reclusi. Ecco la cifra di un cambiamento vero. Se carcere vuol dire rieducazione, metti un orto nella cella e l’obiettivo è a portata di mano.
SERVIZI INNOVATIVI PER OGNI SINGOLO CITTADINO
Piemonte – Gianni Bonelli
A partire da Giugno 2013 Coldiretti Cuneo ha attivato una sperimentazione con l’ASL CN1 per la promozione di servizi innovativi a favore dalla popolazione e dei cittadini. Si pensa agli anziani a chi vive in aree periferiche, si mette al centro il cittadino e le sue esigenze e si disegna un sistema di servizi sanitari alla sua portata. Nell’era di internet e della digitalizzazione non ci si dimentica di chi è più svantaggiato. E’ così che nascono gli sportelli di Coldiretti come front office per le pratiche sanitarie. Sfoltite le file agli sportelli dell’Asl, i cittadini di Cuneo e provincia si dicono “soddisfatti” e ne chiedono di più. Agli sportelli di Coldiretti si richiedono pratiche di invalidità, esenzione da reddito, prenotazioni visite specialistiche, cartelle cliniche ed anche le credenziali per il fascicolo sanitario elettronico. Presto, attraverso questo protocollo la sanità integrativa sarà realtà. Ma non finisce qui. Il mondo dell’agricoltura e quello della Sanità hanno ottenuto il risultato di garantire la massima qualità al cibo distribuito nella mensa dell’ospedale. Pazienti e operatori sanitari mangiano prodotti dell’orto a chilometro zero. Ecco come le istituzioni possono avvicinarsi al cittadino.