Per la Coldiretti i prezzi agricoli vanno a picco
Nel secondo trimestre dell’anno sono diminuiti ancora i listini dei prezzi all’origine dei prodotti agricoli, con crolli per ortaggi (-12,2%), vino (-10,8%), cereali (-9,1%) e frutta (-8,9%), mentre sono salite le spese per proteggere i campi dal maltempo.
Secondo le associazioni agricole, nel secondo trimestre del 2014 i prezzi pagati ai produttori sono calati del 4,8 per cento, con punte del -12,2 per cento per gli ortaggi e del -10,8 per cento per il vino, erodendo qualunque margine di redditività.
Tra marzo e giugno, infatti, erano già diminuiti i listini alla produzione di quasi tutte le colture, con cali anche per la frutta (-8,9 per cento), i cereali (-9,1 per cento) e l’olio d’oliva (-3,7 per cento), mentre sono cresciute le spese per proteggere o “curare” i campi dagli effetti dell’andamento climatico anomalo di quest’anno.
Ma dall’Ismea, l’organismo che tiene sotto osservazione i prezzi agricoli arrivano segnali in controtendenza: nel mese di agosto si registra un aumento dello 0,8% su base mensile.
Ma anche per Ismea il bilancio dell’estate resta fortemente negativo, dopo il meno 5,4% cumulato nel bimestre giugno-luglio, a causa soprattutto dei ribassi a due cifre della frutta fresca.
Tra le coltivazioni, che nel complesso hanno recuperato in un mese l’1,6%, spuntano in media un più 0,7% i cereali, grazie soprattutto a una ripresa dei prezzi di mais e risoni e a un ulteriore rincaro del frumento duro.
La frutta, dopo il meno 20% di luglio, rimbalza del 4,8% (+3,8% gli ortaggi), nonostante l’ulteriore (seppure più attenuata) flessione dei prezzi di pesche e nettarine. Bene gli oli di oliva, rincarati in un mese del 4,1%, mentre i vini confermano ad agosto un trend negativo in atto ormai da diversi mesi, cedendo l’1,7% su luglio.
Dinamica quasi piatta sui mercati zootecnici (+0,1% la variazione mensile dei prezzi), con riscontri però negativi per gli avicoli (-3,5%), compensati da aumenti per il bestiame suino (+1,2%) e bovino (+0,8%). I lattiero caseari arretrano dello 0,5%, con i valori che in questa fase risentono di un mercato internazionale ancora improntato al ribasso.
Su base tendenziale, il confronto con agosto 2013 indica un meno 6,9% per l’insieme delle coltivazioni, con riduzioni dei prezzi per vini (-18,2%), frutta (-16,9%) e semi oleosi (-22,5%). In controtendenza gli oli di oliva, che su base annua avanzano del 10,6%, mentre gli ortaggi chiudono con uno 0,4% di aumento.