Pasqua, arriva puntuale la “polemica degli agnelli”
L’alimento più rappresentativo della tradizione pasquale per la maggioranza degli italiani restano la carne d’agnello e di capretto.
Su questo tema si scatena come ogni anno, la campagna degli animalisti che hanno individuato nella tradizione del consumo di agnello pasquale un bersaglio più facile da colpire per l’empatica che suscita nel pubblico l’immagine di un cucciolo come è, appunto, un agnello.
L’animalismo vegano sta reclutando anche teologi del dissenso che sono cercati dai giornalisti sensibili alle tematiche veg che in questo periodo hanno una maggiore viralità. Qui, il tentativo è di fare cambiare idea alla Chiesa che, fin dalla sua nascita, rifacendosi alla Bibbia e riprendendo la tradizione ebraica del sacrificio, indica nell’agnello il simbolo del sacrificio di Cristo e accetta la tradizione culinaria del suo consumo come richiamo indiretto alla condivisione del “corpo di Cristo” dell’eucaristia.
A queste campagne, ormai tradizionalmente, risponde la Coldiretti, che vede calare i consumi di agnello e capretto sono alla base di molte attività zootecniche italiane.
Puntuale, dunque, arriva l’indagine di Ixè per Coldiretti che dimostrerebbe che anche nella Pasqua 2018, in quattro tavole italiane su dieci nelle case, nei ristoranti e negli agriturismi si mangerà agnello.
Coldiretti invita a comprare agnello italiano. Per garantirsi acquisti di qualità al giusto prezzo il consiglio della Coldiretti è dunque quello di preferire carne di agnello a denominazione di origine, quella garantita da marchi di provenienza territoriale, o di rivolgersi direttamente ai pastori, quando è possibile. «Il tradizionale pranzo di Pasqua – sottolinea la Coldiretti – rappresenta anche un appuntamento determinante per la sopravvivenza dei pastori poiché in occasione di questa festività si acquista quasi la metà della carne di agnello consumata dagli italiani durante tutto l’anno. Portare la carne di agnello a tavola significa salvare il lavoro dei circa 4mila pastori terremotati che non hanno ancora abbandonato le aree colpite dal sisma di Lazio, Marche, Abruzzo e Umbria dove secondo la Coldiretti, solo nei 131 comuni del cratere, sono allevate 213mila pecore e capre #SalvaUnPastore».
Per la Cia, altro sindacato degli agricoltori, a trionfare sulle tavole casalinghe dei sette italiani su dieci che pranzeranno in famiglia saranno pastiera, torta pasqualina, agnello, uova, formaggio e salumi per una spesa alimentare stimata intorno al miliardo di euro.
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