Parma, sequestrate 2400 forme di parmigiano “cancerogeno”
Ancora un’operazione dei Nas, questa volta a Parma, nel luogo più foodie d’Italia e sul prodotto simbolo. Il parmigiano reggiano.
I carabinieri hanno arrestato 4 persone mente la Procura ha sottoposto ad indagine altre 63 operatori per avere falsificato i parametri di sicurezza alimentare sul latte destinato alla produzione del parmigiano.
In pratica, il Centro per i servizi dell’agroalimentare di Parma, un laboratorio privato (il direttore, Sandro Sandri, è agli arresti) falsificava i referti sulle pericolose aflatossine. In alcuni casi, i Nas hanno trovato percentuali doppie rispetto a quelle consentite.
Le aflatossine passano dai mangimi al latte di mucca e possono essere molto pericolose per l’Uomo (sono molto cancerogene).
Si diffondono nel mais soprattutto in periodo siccitoso.
Sembra che i Nas avessero tenuto in conto della passata stagione agricola, particolarmente siccitosa per il mais e che aspettassero di controllare i primi formaggi confezionati con il latte di bovini alimentati con gli insilati di mais del 2012 l’anno nero per questa infestazione micotica.
Il laboratorio, in pratica, falsificava i referti per consentire a un caseificio di lavorare ugualmente il latte pericoloso conferito da un’azienda agricola della zona.
Sono state sequestrate ben 2400 forme di parmigiano.
Un’azione a difesa dei 3500 allevatori che forniscono latte per la produzione per il 2014 di 3,25 milioni di forme, ovvero 29.000 in meno rispetto al 2013.
Nel primo trimestre dell’anno – continua la Coldiretti – sono aumentate del 4,8 per cento le esportazioni del Parmigiano Reggiano che è anche il formaggio italiano piu’ apprezzato ed imitato all’estero dove le brutte copie si chiamano Parmesan, Parmesao o Regianito. Sul mercato interno gli acquisti nella moderna distribuzione e nel dettaglio tradizionale si sono ridotti del 4,1 per cento anche a causa della concorrenza sleale dei cosiddetti similgrana ottenuti con latte straniero che non devono rispettare i controlli dei rigidi disciplinari di produzione dell’