Ora il Comune deve rincorrere Guariniello
E’ dal 20 giugno che la Città sapeva del pericolo che venisse chiuso il centro di cottura della Camst a Moncalieri .
A ricordarlo è la stessa assessora competente per le mense scolastiche, Mariagrazia Pellerino.
“Nella mattinata di tale giornata – ricorda il Comune di Torino in un comunicato – era stato effettuato, presso lo stabilimento Camst di Moncalieri, un sopralluogo da parte di personale dell’Asl To5 accompagnato da personale della Procura di Torino nel corso del quale sono state effettuate alcune prescrizioni a carico della ditta di ristorazione, da cui è conseguita la chiusura dello stabilimento”.
Il 20 giugno, nel centro di cottura (che non lavora soltanto per le mense scolastiche) era prevista la produzione di circa 300 pasti veicolati giornalieri per la città, dal momento che le scuole dell’obbligo servite da tale centro di cottura (delle circoscrizioni 1, 7 e 8 e parte della circ. 5) sono chiuse dal 6 giugno 2014.
“Il centro di cottura era stato già oggetto di visita da parte delle competenti autorità di vigilanza pubbliche nel corso dell’anno scolastico senza che fossero state formulate prescrizioni”.
Tutti i centri di cottura della città vengono visitati mediamente una volta al mese dal Laboratorio Chimico della Camera di Commercio di Torino, incaricata dei controlli sulla ristorazione dalla Città. L’ultimo sopralluogo effettuato in data 14 maggio 2014 nel centro di produzione di Moncalieri non aveva rilevato situazioni di particolari criticità.
Ma ora, l’ispezione dell’Asl e della Procura ha cambiato tutto.
“Il servizio di ristorazione, sulla base di quanto rilevato dall’Asl To5, è intervenuto nei confronti della ditta di ristorazione aprendo una procedura di non conformità e di contestazione di addebiti. E’ stata richiesta al Laboratorio chimico della Camera di Commercio di Torino una relazione sulle verifiche da loro svolte in relazione a quanto accertato dall’Asl To5”.
Ma questa nuova tegola, sul sistema delle mense scolastiche torinesi, proprio non ci voleva. Un problema in più che arriva alla vigilia della sigla (prevista domani) di un accordo che coordina meglio le diverse competenze sui controlli, perché ognuno non vada ad esercitare le stesse funzioni di altri.
“Esprimiamo preoccupazione per quanto accertato dall’Asl, ma i controlli da noi delegati ad autorevole soggetto pubblico quale il Laboratorio Chimico della Camera di Commercio di Torino non avevano evidenziato queste criticità. Abbiamo incontrato la settimana scorsa la Presidente nazionale della Camst richiamando l’azienda alla puntuale osservanza del capitolato nonché ad impegnarsi, con le altre aziende di ristorazione, al rispetto di prescrizioni sulla qualità redatte avvalendosi del contributo dell’Università di Torino oltre che del Laboratorio Chimico citato.”