Ogm, l’avvocatura Ue: “l’Italia dimostri che sono nocivi”
Con un pronunciamento che potrebbe lasciare il segno l’avvocato generale della Corte di giustizia dell’Ue, Michal Bobek, chiede che gli Stati membri possano vietare la coltivazioni di organismi geneticamente modificati solo se dimostrano che gli Ogm rappresentano «un rischio manifesto e grave» per la salute umana, la salute degli animali e per l’ambiente.
Così l’Italia che ha vietato la coltivazione del mais Mon810 deve ora fornire prove scientifiche inoppugnabili nella causa intentata da alcuni agricoltori che non avevano rispettato il divieto. E se la Corte dovesse accogliere il principio dell’avvocato generale il governo italiano senza prove convincenti potrebbe essere costretto a consentire la coltivazione del mais Ogm.
Il fronte anti Ogm comprende che questa potrebbe essere la falla che potrebbe permettere il via alle coltivazioni.
Coldiretti tira nuovamente fuori il sondaggio con cui afferma che quasi 8 cittadini su 10 (76 per cento) si oppongono oggi al biotech nei campi.
Poi ricorda che il parere dell’avvocatura di Bruxelles si basa su una normativa superata.
“Il pronunciamento – afferma l’organizzazione – dell’Avvocato generale della Corte di giustizia Ue sul caso di un agricoltore del 2014 che si riferisce ad un quadro normativo ormai del tutto superato. L’Italia è infatti tra la maggioranza dei Paesi membri dell’Unione che ha scelto di vietare la semina di Ogm sulla base della direttiva Ue approvata nel 2015”.