Ogm, il nuovo mostro è la mela che non annerisce
Via libera alla commercializzazione della prima mela geneticamente modificata che non annerisce e mantiene l’aspetto sempre fresco una volta tagliata a fette, chiamata “Arctic Apple”.
Il Dipartimento dell’agricoltura statunitense (APHIS) ha approvato la produzione di due varietà di mele.
Ad arrivare sul mercato saranno le Golden Delicious e le Granny Smith che sono state manipolate geneticamente con l’inserimento di un gene anti-macchia da parte dell’azienda canadese Okanagan Specialty Fruits che ha annunciato la distribuzione sul mercato Usa a partire dalla fine del 2016. Un elemento di novità che potrebbe influenzare le trattative sul libero scambio in corso tra Unione Europea e Stati Uniti, cosidetto TTIP) rendendo ancora piu’ spinoso il capitolo agricolo.
Se per l’azienda produttrice si tratta di una scoperta rivoluzionaria perché consente di allungare la scadenza delle confezioni di frutta già sbucciate e porzionate, a preoccupare i coltivatori è il fatto che l’arrivo di questo frutto innaturalmente “a prova di macchie” possa alterare la percezione di semplicità e salute che da sempre accompagna le mele.
«Una preoccupazione che riguarda soprattutto l’Italia che – sostiene la Coldiretti – è il primo produttore europeo di mele con circa 70mila ettari coltivati e oltre 2 milioni di tonnellate di produzione con gran parte del raccolto che ha avuto il riconoscimento comunitario come indicazioni geografica protetta (Igp) o denominazione di origine protetta (Dop). Produzioni come la mela della Val di Non (Dop), mela della Valtellina (Igp), la mela dell’Alto Adige (Igp) la Melannurca campana (Igp) e la mela di Cuneo (Igp) che fondano il proprio successo sulla loro distintività che è tutto il contrario dell’omologazione causata dagli ogm».
Nonostante il rincorrersi di notizie sugli effetti benefici delle nuove modificazioni genetiche effettuate su animali e vegetali in laboratorio (dal supersalmone ad accrescimento rapido al riso ipervitaminico, dalle patate fritte superesistenti ai parassiti fino al latte materno da mucche transgeniche) rimane elevato il livello di scetticismo dei cittadini.
In realtà, gli OGM attualmente in commercio riguardano pochissimi prodotti (mais, soia e cotone) e sono diffusi nell’interesse di poche multinazionali senza benefici riscontrabili dai cittadini.