Ogm, dall’Europa ok alla distruzione
L’Italia è libera di non coltivare Ogm come ha fatto fino ad ora.
In Europa passa la linea che protegge le produzioni tipiche nazionali contro gli Ogm.
Si tratta di una conferma dell’orientamento assunto dalla precedente amministrazione europea con la formalizzazione dell’accordo politico raggiunto dai ministri dell’Ambiente dell’Ue che lascia liberi gli Stati membri di coltivare o di vietare gli Ogm sul loro territorio. Spetterà ora alla presidenza italiana di turno dell’Ue perfezionare la procedura, ufficializzando quella che è una svolta profonda nel quadro normativo europeo.
L’accordo europeo va ad unirsi al decreto legge nazionale del 24 giugno 2014, n. 91, che ha finalmente previsto le sanzioni a carico di chi semina Ogm che, come ricorda la Coldiretti, vanno dalla reclusione da sei mesi a tre anni con una multa che può arrivare anche a trentamila euro.
Alle Regioni spetterà di definire, nell’ambito del proprio territorio e sulla base dei rilievi effettuati dagli organi di polizia giudiziaria, modalità e tempi delle misure che il trasgressore dovrà adottare, a proprie spese, per rimuovere le coltivazioni vietate.
Il primo effetto del decreto è stata la distruzione delle coltivazioni illegali di mais Mon 810 transgenico da parte del Corpo forestale dello Stato, in collaborazione con la Forestale regionale e su delega della Procura della Repubblica di Udine.
Secondo una analisi della Coldiretti nell’Unione Europea nonostante l’azione delle lobbies che producono Ogm, nel 2013 sono rimasti solo cinque, sui ventotto, i paesi a coltivare Ogm (Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania), con appena 148mila ettari di mais transgenico MON810 piantati nel 2013, la quasi totalità in Spagna (136.962 ettari). Si tratta quindi di fatto di un unico Paese (la Spagna) dove si coltiva un unico prodotto (il mais MON810).
La distruzione dei soliti campi-provocazione coltivati in Friuli da attivisti Pro Ogm, è arrivata dopo un lungo braccio di ferro con la “Task Force per un’Italia libera da OGM”.
La Task Force aveva inviato una lettera al Ministro della giustizia Andrea Orlando, per chiedere il suo impegno ad adottare tutte le misure ritenute opportune, compresa la previsione di controlli ispettivi, “a garanzia del rispetto delle leggi vigenti e a salvaguardia del territorio per la grave situazione venutasi a creare in Friuli a causa della mancata adozione da parte della Procura della Repubblica del Tribunale di Udine, dei provvedimenti necessari a dare seguito alle attività di sequestro conservativo del materiale transgenico coltivato nei campi degli agricoltori pro-OGM”.
Rinviare la distruzione dei campi OGM, prossimi alla fioritura – avevano denunciato gli agricoltori – rischia di creare un danno all’agricoltura italiana e di mettere in serio pericolo un modello di sviluppo sostenibile che garantisce la ricchezza e la bellezza delle produzioni locali.