Novara vetrina del turismo del cibo
Il Piemonte ha nuovamente ospitato la Biteg, Borsa nazionale del turismo enogastronomico.
Le contrattazioni si sono svolte nella cornice gotica della Sala dell’Arengo del complesso medievale del Broletto alla presenza di 90 buyers (le agenzie che vengono per comprare pacchetti turistici), di cui 50 stranieri, e 125 sellers italiani (i gestori di alberghi, centri vacanze, i titolari di agenzie di incoming) di cui una quarantina erano piemontesi.
La Regione ha investito una cifra ancora da quantificare nei dettagli al netto del contributo europeo, che potrebbe sfiorare i 200 mila euro per un evento molto mirato che ha la finalità di favorire la vendita di pacchetti turistici italiani all’estero ma che, inevitabilmente finisce per essere una eccellente occasione di promozione diretta del territorio ospitante proprio verso i professionisti del settore.
“Partecipare alla Bit di Milano – ci hanno detto fonti dell’Assessorato al turismo della Regione – in fin dei conti ci costa di più e dà meno risultati”. Il costo sta soprattutto nel pagamento delle spese ai buyers: per farli venire a comprare i nostri prodotti turistici bisogna pagargli viaggio e soggiorno.
Anche perché questo è proprio il segmento turistico su cui punta il Piemonte. Non a caso la città scelta per la Borsa è stata Novara (l’anno scorso era nelle Langhe per comunicare anche la candidatura a sito Unesco). Il Novarese sarà un po’ la “terra di cerniera” nei mesi di Expo 2015, tra la sede dell’esposizione universale e il Piemonte, che da questo evento conta di attirare nei suoi circuiti enogastronomici (Expo sarà dedicata a cibo e alimentazione sostenibile) anche un milione di visitatori sui 20 milioni attesi nella vicina Milano.
Non a casa, insieme alla Borsa è stato organizzato un tour per giornalisti specializzati che hanno visitato le risaie del Vercellese, Vercelli, il Biellese, il Canavese e hanno assaggiato risi, prodotti a base di riso, la pasticceria locale e i vini di Gattinara e del Canavese.
“La composizione degli operatori che portiamo alla Biteg va dal grosso tour operator generalista, interessato comunque all’enogastronomia, alle piccole agenzie specializzate – spiega Franca Spazzali di Tourist Trend, la società di Bologna che ha organizzato la Biteg con la Regione – Quest’anno c’è una forte richiesta di turismo enogastronomico dovuto anche alle note trasmissioni Tv di cucina in tutto il mondo, specie negli Usa, ma anche perché molti operatori dell’Est, che in un primo tempo proponevano l’Italia solo per l’arte, lo shopping e curiosità come la Ferrari, ora si sono decisi a proporre anche il cibo e il vino italiani con i tour dove ci sono il buon bere e il buon mangiare”.
Insomma, attiriamo i turisti del cibo solo perché siamo prima di tutto nella patria dell’arte e della moda?
“Non solo, la cucina italiana è sempre più famosa. Diciamo che è un valore aggiunto che non può essere imitato. I nostri paesaggi nelle zone di produzione non possono certo essere copiati, si possono vedere solo qui”.
Così ci sono agenzie specializzate Usa che si chiamano “Five senses culinary tour”, “Edible destination”, “The international kitchen”, “Wine on the road”, ma anche operatori del Mice, cioè specializzati nei viaggi premio delle aziende, oppure agenzie che piazzano il soggiorno in Langa in mezzo alla visita di Milano, e Venezia.
Ma lo sforzo è proprio provare a lanciare il turismo in quelle porzioni di Piemonte che non lo conoscono ancora, proprio come le terre del riso. “Anche qui si sta creando un prodotto turistico – osserva Maria Elena Rossi, dirigente del settore turismo della Regione – La scommessa è legata a Expo”.
E qui alle possibilità di Expo ci credono. Investono soldi loro attraverso la promozione di Camera di commercio e Atl. Del resto, Novara è attaccata a Malpensa, collegata a Milano da due autostrade e dall’alta velocità
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