Morto il papà della Nutella
È morto il padre della Nutella. Michele Ferrero, l’anziano patriarca della famiglia di imprenditori dolciari più famosa d’Italia, si è spento oggi a 89 anni nel suo ritiro di Monaco.
Michele, dallo stabilimento di Alba ha creato alcune tra le delizie che hanno cresciuto generazioni di italiani e che sono emblema del made in Italy in tutto il mondo.
Oltre alla Nutella, gli aristocratici Ferrero Rocher, i Mon Cheri, i Pocket Coffe, i Tic Tac, l’ovetto Kinder Sorpresa e le tante merendine, tra cui la Fiesta, che hanno fatto la storia delle merende italiane.
Nato a Dogliani, un paese vicino ad Alba, il 26 aprile del 1925, è stato una figura unica nel panorama degli imprenditori italiani, portando al successo l’azienda fondata dal padre. Uomo estremamente schivo, di lui si conosce pochissimo, così come rare sono le sue fotografie. È figlio di Pietro Ferrero, un abile pasticcere di Alba che, partendo dal negozio della centrale via Maestra, avviò l’avventura industriale nel 1946, tre anni prima della sua morte nel 1949.
Il suo nome è legato in particolare alla Nutella. Nel 1963 Michele decise di rinnovare la Supercrema, prodotto ideato dal padre Pietro, per trasformarla in un prodotto da esportazione in tutta Europa. La composizione venne modificata, così come l’etichetta e il nome: la parola “Nutella” (basata sull’inglese “nut”, “nocciola”), e il logo vennero registrati poco dopo. Il primo vaso di Nutella uscì dalla fabbrica di Alba il 29 aprile del 1964. Il prodotto ebbe un successo immediato ed è tutt’oggi il portabandiera dell’azienda in tutto il mondo, con 1,7 miliardi di fatturato.
Per il territorio di Alba e delle Langhe la Ferrero è tuttora uno dei principali datori di lavoro e un motivo d’orgoglio per la sua gente.
Quella di Michele Ferrero è una lunga storia di successo imprenditoriale, che lo porta anche ad essere, secondo Forbes, l’uomo più ricco d’Italia (23,4 mld di dollari al 2014) e il 29° al mondo. Oggi il gruppo Ferrero realizza ricavi per oltre 8 miliardi in oltre 50 Paesi e con 20 stabilimenti e 34mila addetti.
Negli ultimi anni la Ferrero ha investito centinaia di milioni per la costruzione di stabilimenti in Messico, Turchia e Cina. La scorsa estate in Turchia ha chiuso un’acquisizione: ha rilevato il 100% del gruppo familiare Oltan, uno dei leader mondiali nella produzione e commercializzazione della nocciola, con un fatturato superiore ai 500 milioni di dollari.
Quattro anni fa la famiglia Ferrero aveva avuto un’altra tragedia. Pietro Ferrero, figlio di Michele, amministratore delegato del gruppo insieme al fratello minore Giovanni, era morto a soli 47 anni per un infarto in Sud Africa mentre si stava allenando in bicicletta.