L’ultima fatica di Guariniello, un codice dei reati alimentari
Esce il libro di Guariniello dedicato alla sicurezza alimentare.
È disponibile nelle librerie giuridiche, e on line, “Codice della Sicurezza degli Alimenti, commentato con la giurisprudenza”, edito da Wolters Kluwer, l’ultima fatica del procuratore che più fa paura ai sofisticatori, agli adulteratori e alle ditte che non rispettano le norme igienico-sanitarie.
Il procuratore Raffaele Guariniello, il magistrato che, dalla Procura di Torino, ha rappresentato la svolta nazionale nella repressione dei reati che riguardano la sicurezza alimentare, completa così un’assidua pubblicistica relegata, finora, alle riviste specializzate.
Guariniello, che nella Procura torinese è il Coordinatore del gruppo di magistrati impegnati nella sicurezza del lavoro e per la tutela del consumatore, ha realizzato un libro che è, appunto, un “codice”, cioè una raccolta ragionata delle norme e delle sentenze della Cassazione che trattano la materia complessa della sicurezza alimentare.
Gli argomenti trattati sono davvero ampi e coprono tutti i “reati alimentari”: tutela della salute pubblica, frode in comunicazione, frodi alimentari, contraffazione, truffa, ricettazione, riciclaggio, adulterazione di sostanze alimentari.
«Oggi è sempre più pressante – scrive il procuratore Guariniello – la richiesta di giustizia da parte dei consumatori e delle stesse aziende virtuose. Per favorire lo sviluppo dell’etica delle imprese è indispensabile puntare sulle leggi e, in particolare, sulle responsabilità penali. Le leggi italiane in materia di alimenti sono certo da rafforzare ulteriormente. Ma già oggi forniscono strumenti potenzialmente efficaci, nell’intento sottolineato dalla Cassazione, di evitare che le esigenze del commercio prevalgano rispetto al bene tutelato, e, cioè, al fondamentale diritto alla salute e alla lealtà commerciale».
Ma, forse, il problema vero, è la scarsa conoscenza delle norme, proprio da parte degli operatori alimentari. «La scarsa diffusione tra gli operatori dei principi interpretativi accolti dalla giurisprudenza in tema di alimenti, non solo sorprende ma è anche altamente deleteria».
Il lavoro di raccolta serve così agli operatori della giustizia e agli operatori alimentari che hanno bisogno, appunto, di raggiungere rapidamente le norme e le sentenze della Corte di Cassazione che le norme le applicano, mettendo in luce il pensiero nevralgico espresso dalla Suprema Corte.
Ma qual è l’obiettivo a medio termine della giustizia che si occupa di repressione dei reati alimentari?
«L’esigenza è quella di individuare gli effettivi soggetti penalmente responsabili in caso di attività criminose, non già occasionali, bensì strutturali, addebitabili a scelte aziendali di fondo, a scelte di carattere generale della politica aziendale in tema di sicurezza alimentare e di lealtà commerciale».
Insomma, per Guariniello, l’obiettivo primario della Magistratura e del Sistema Paese, è stroncare i troppi furbi che giocano abitualmente con la salute delle persone costruendo sul disprezzo per la sicurezza alimentare le loro fortune economiche.