L’Italia avvia la procedura per l’etichetta d’origine su riso e pasta
L’Italia ha avviato la procedura formale di notifica dei decreti firmati dai ministri delle Politiche agricole Maurizio Martina e dello Sviluppo Economico Carlo Calenda per l’introduzione nel nostro Paese dell’obbligo di indicazione della materia prima per la pasta e il riso.
Con questi due prodotti e contro la volontà dell’industria alimentare che preferisce avere le mani libere sull’acquisto delle materie prime al prezzo migliore sui mercati internazionali, va avanti un processo iniziato 13 anni fa.
L’obbligo di indicare in etichetta l’origine fa parte ormai di un movimento che attraversa una buona parte del mondo agricolo, molte istituzion ed è una battaglia storica della Coldiretti che con la raccolta di un milione di firme alla legge di iniziativa popolare ha portato all’approvazione della legge n.204 del 3 agosto 2004 sull’etichettatura. Da allora molti risultati sono stati ottenuti anche in Europa ma l’etichetta non indica la provenienza degli alimenti, dai salumi al concentrato di pomodoro ai sughi pronti, dai succhi di frutta fino alla carne di coniglio. Con l’etichettatura di origine obbligatoria anche per la pasta e per il riso si realizza un passo determinante nella direzione della trasparenza dell’informazione ai consumatori in una situazione in cui però un terzo della spesa degli italiani resta anonima.
L’Italia ha fatto scattare il 19 aprile 2017 l’obbligo di indicare il Paese di mungitura per latte e derivati dopo che il 7 giugno 2005 era entrato già in vigore per il latte fresco e il 17 ottobre 2005 l’obbligo di etichetta per il pollo Made in Italy mentre a partire dal 1° gennaio 2008 l’obbligo di etichettatura di origine per la passata di pomodoro. A livello comunitario il percorso di trasparenza è iniziato dalla carne bovina dopo l’emergenza mucca pazza nel 2002, mentre dal 2003 è d’obbligo indicare varietà, qualità e provenienza nell’ortofrutta fresca. Dal primo gennaio 2004 c’è il codice di identificazione per le uova e, a partire dal primo agosto 2004, l’obbligo di indicare in etichetta il Paese di origine in cui il miele è stato raccolto.