L’intestino parla con il nostro cervello, la pancia influenza la testa
di S.C.
Il cibo secondo recenti studi ricopre un ruolo importante non soltanto sotto l’aspetto puramente nutrizionale, ma anche in termini di interazione emotiva che influisce, se sbilanciato, in modo sfavorevole sulla psiche determinando l’insorgenza di malattie cerebrali. Secondo il professor Paolo Manzelli, ordinario di Chimica Fisica all’Università di Firenze, la relazione «tra cervello enterico (ndr. una sistema di connessioni nervose che in maniera autonoma controllano l’intestino e le sue funzioni) e cervello è molto più importante rispetto alla singola funzione intestinale e cerebrale».
Fin dall’antichità si è ritenuto che l’intestino fosse la sede complementare di emozioni ed attività dell’inconscio, le recenti ricerche hanno dimostrato e confermato che esiste un cervello “intestinale” che in modo autonomo elabora i segnali dell’intestino per poi interconnettersi con il cervello.
«È fondamentale salvaguardare il benessere intestinale, tenendo conto della presenza di batteri che compongono la flora intestinale e che servono per metabolizzare gli alimenti e produrre sostanze fondamentali per la fisiologia umana», afferma Manzelli.
Gli studi hanno aperto un orizzonte molto importante nella ricerca sul cibo e sul suo ruolo nutrizionale e terapeutico.
La qualità del cibo diventa non più importante in termini di gusto, ma in un’ottica più allargata di benessere umano e sociale in quanto determina le emozioni intestinali che a loro volta scatenano la produzione di segnali che vengono trasmessi al cervello tramite varie modalità di comunicazione. L’intestino comunica con il cervello e con altri organi vitali tramite un ricco sistema di fibre nervose con segnali bio-chimici o elettro-chimici. I segnali bio-chimici, in particolare, possono influire sugli stati d’animo della persona.
«Bisogna superare lo scoglio delle divisioni disciplinari – si infiamma Manzelli – che non hanno più senso e sviluppare studi interdisciplinari» che permettano di approfondire le attuali conoscenze sul funzionamento del nostro corpo. Gli studi sul cibo e sulla relazione con l’uomo effettuati da specialisti di varie discipline sono alla base della ricerca che Egocranet, creata nel lontano 1997 proprio da Manzelli, intende promuovere con il suo programma “Friendly competition on food and brain” per superare le attuali divisioni disciplinari.
Distinzione tra NUTRICEUTICA e NUTRACEUTICA: (*)
Paolo Antonio Manzelli. https://www.facebook.com/groups/EGOCREANET/
Spesso le due parole molto simili, differendo solo per una lettera (I) o (A) sono usate senza alcuna distinzione tra di loto . Cio’ causa alcuni fraintendimenti di significato che conviene correggere.
Per NUTR(I)CEUTICA , si intende cio che in una dieta alimentare favorisce il benessere e una corretta crescita ed invecchiamento umano basato su una assunsione equilibrata del cibo.
Pertanto dicendo NUTRICEUTICA si associano sia le capacita nutrizionali che terapeutiche del cibo.
Per NUTR(A)CEUTICA ( parola composta da : Alimentazione-Farmaceutica) si intende far prevalere le proprieta’ terapeutiche e funzionali alla prevenzione della salute di alcune componenti degli alimenti prevalentemente vegetali.
Questi composti funzionali come ad es, vitamine, antiossidanti, ed elementi immunostimolanti e protettivi ) possono essere estratti dagli alimenti e venduti come integratori alimentari o farmaceutici.
Ora bisogna fare attenzione che anche un eccesso di antiossidanti rallentando il processo di ossidazione dei mitocondri , vanno a neutralizzare la iper-produzione di radicali liberi del processo di respirazione cellulare, ma anche rallentano la normale rigenerazione cellulare regolata dalla apoptosi , mettendo a rischio la salute dell’intero organismo. http://www.lescienze.it/news/2007/02/28/news/contrordine_gli_antiossidan…
(*) vedi anche: https://www.academia.edu/23488101/NUTRACEUTICA_o_NUTRICEUTICA_una_nuova_… ; http://www.innovamarche.it/innova_pubblicazioni/nutraceutica_2.pdf
Utilissima segnalazione. Grazie davvero