L’impresa di Oliviero, le Alpi a piedi mangiando riso
Farsi le Alpi a piedi, da Aosta al mare, mangiando riso.
Oliviero Alotto, 31 anni, appassionato di corsa in montagna ma anche un nome noto nell’impegno sociale torinese e nazionale (è presidente dell’associazione Terra del Fuoco, emanazione di Libera e portavoce di Green Italia, neonato partito dei Verdi), ha vinto la sua sfida.
In soli 8 giorni ha percorso 400 Km, per 23.000 metri di dislivello complessivi, dalla Valle d’Aosta a Ventimiglia, un giorno in meno di quanto programmato e almeno la metà di quanto è previsto nelle guide della Grande traversata delle Alpi.
Ha macinato anche 50 Km al giorno, salendo da un fondovalle allo spartiacque tra una vallata e l’altra, per poi magari risalire un altro crinale e riscendere in una sola tappa. Tutto da solo e con uno zainetto leggerissimo. Contando solo sul suo allenamento, sulla sua tenacia e soprattutto su una dieta a base di… riso.
Olivero ha vinto la sua sfida, tra l’altro, comunicata giorno per giorno su Facebook, centrando anche l’obiettivo di dimostrare che alla base di una rispettabile prestazione fisica c’è anche una grande consapevolezza alimentare.
«Ho visto posti pazzeschi spendendo pochissimo – ricorda Oliviero – ma soprattutto sono riuscito a camminare per 12-14 ore al giorno in alta montagna, affrontando anche più di 1000 metri di dislivello, senza avere nessun problema fisico».
Per Oliviero, è stata determinante la scelta di bere molto lungo il cammino (4-5 litri al giorno) e di mangiare poco, soprattutto riso.
E ora quello di Oliviero sembra uno spot a favore del secondo cerale più consumato al mondo.
«Il riso mi è sempre piaciuto. Trovo che sia perfettamente digeribile e che nasconda meno “segreti” rispetto alla pasta e ai prodotti derivati da farine. Voglio dire: i chicchi di riso sono quelli, li vedi, sai cosa c’è dentro una confezione di riso. Mentre non puoi vedere direttamente quali farine hanno usato per fare una porzione di spaghetti».
Così Oliviero ha accettato un’offerta di sponsorizzazione dell’azienda risicola Gli Aironi di Lignana (VC).
«Gabriele Conte dell’azienda Gli Aironi, anche lui appassionato runner, mi ha proposto di testare una nuova barretta di riso pensata per gli sportivi e poi una linea di risotti pronti con ingredienti disidratati. Io sono un appassionati di cucina, ma l’idea mi è piaciuta molto. Sono andato a visitare la loro azienda, mi hanno spiegato il procedimento e mi hanno regalato i pacchetti e le barrette».
La dieta “da atleta” di Oliviero è consistita in una colazione con una fetta di pane e una di formaggio, una barretta o due al giorno (una ogni 6 ore) e la sera per cena un etto e 20-30 grammi di risotto alle verdure.
«Per sforzi di questo genere la cosa più importante è essere sicuri che al mattino tu abbia digerito per bene e assimilato i nutrienti. Se devi prepararti la cena con il fornello e poi andare a dormire verso le 21-21,30 non ti può rimanere tutto sullo stomaco. Non è quindi consigliabile mangiare grassi e nemmeno bere alcolici, perché si tratta di alimenti poco digeribili rapidamente (anche se io sono una appassionato assaggiatore di vino). Meglio mangiare poco e mangiare, appunto, il riso, che offre un buon apporto di calorie ed è molto digeribile. Per quanto riguarda le proteine, essenziali, aggiungevo una fettina di formaggio comprata da un pastore o una piccola scatoletta di tonno, e poi, per le vitamine, un bel po’ di frutta, rigorosamente di stagione perché più ricca di vitamine, comprata nei commestibili di fondovalle».
Per uno che appartiene anche un po’ al mondo degli sportivi spicca anche la rinuncia agli integratori, molto usati anche solo sotto forma di sali da aggiungere all’acqua della borraccia.
«Integratori non ne ho quasi mai usati, compresi i Sali. Non ho mai salato nemmeno il riso. Contro i crampi e i dolori muscolari è stato sufficiente bere molta acqua. Semplice acqua di sorgente, senza additivi. E poi, devo dire che la fame non l’ho mai sentita. Anzi, sono sempre stato bene di intestino e stomaco, così come ho fatto sempre attenzione a non affaticare il fegato, per esempio con birra o con il classico cicchetto di genepy da rifugio».
Oliviero si è fatto così anche una bella vacanza, spendendo un terzo rispetto a una vacanza “economica” tradizionale e ha visto angoli incantevole delle Alpi occidentali: le Valli di Lanzo, l’alta valle di Susa, la val Troncea e la val Germanasca, la val Pellice e la val Po, e poi le valli Varaita e Maira fino a Dronero; da qui a Mondovì e la val Roya, fino alla val Nervia e al mare, a Ventimiglia.
Ora è di nuovo in giro, questa volta in bici, da Torino a Venezia, lungo il Po, con l’amico Beppe Piras a promuovere il progetto di VenTo, la futura ciclopista lungo il Grande Fiume.
Anche questa volta massima attenzione a cosa si mangia e massima attenzione al riso.
Anche perché, adesso, le risaie sono lì, tutte intorno, a segnare il paesaggio delle prime tappe della nuova sfida. A ricordare che non si può fare a meno di un compagno di viaggio come il riso.