Lavazza e Politecnico di Torino insieme per sfruttare il caffè oltre la tazzina
Possono i funghi nascere dai fondi di caffè? Può il caffè essere utilizzato in edilizia?
Il 6 giugno, nella suggestiva cornice del Castello del Valentino di Torino, è stato presentato un caso studio virtuoso e territoriale, per la gestione dei fondi di caffè post-consumo: “The Flavours of Coffee Grounds”.
In questa giornata è stato possibile scoprire i molteplici riutilizzi di questo materiale soltanto in apparenza di scarto, ma in realtà risorsa ricca di qualità, che si trasforma in substrato per funghi commestibili, pellet, inchiostri, semilavorati e molti altri prodotti ancora.
Un “humus” che arricchisce altre filiere, dall’edilizia alla chimica, dall’energia alla cosmetica, e che crea una rete aperta di relazioni industriali.
Il progetto “The Flavours of Coffee Grounds” è frutto della collaborazione tra il dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino e l’azienda leader del caffè Lavazza, che dal 2007 finanzia la ricerca per il recupero e la valorizzazione dei fondi di caffè.
La valorizzazione del riutilizzo dei prodotti di solito considerati di scarto sono il grande tema della giornata, dove sarà possibile scoprire come dare vita ad un’economia di sistema circolare e virtuosa. Un “fine vita” che si trasforma in “nuova vita” anche per i fondi di caffè.
Così si è parlato di divulgazione dei temi della sostenibilità ambientale (Lavazza: Alessandra Bianco); di approccio alla sostenibilità del Design Sistemico (PoliTO: Luigi Bistagnino e Silvia Barbero); di the flavour of coffee ground (PoliTO: Paolo Tamborrini e Eleonora Fiore); della coltivazione dei funghi dai fondi di caffè (System Eko Fungi: Ivanka Milenkovic); del potenziale delle bioplastiche (Novamont: Andrea Di Stefano); dei fattori strategici e linee di sviluppo economico (Deloitte: Eugenio Puddu).
Immancabile, la degustazione finale di caffè.
S.C.