La Camst si difende: “Per settembre cucine rinnovate”
La Camst non ha ricevuto nessun avviso di garanzia da Guariniello e la chiusura del centro di cottura di Moncalieri è stata scelta dall’azienda in accordo con Asl e Procura per effettuare 82.000 euro di interventi di manutenzione.
I lavori termineranno il 15 luglio, poi dovranno essere verificati dagli ispettori dell’Asl e dalla Procura per poter dare il via all’avvio del servizio per le mense scolastiche previsto il 14 settembre.
Ma la Procura ha riscontrato anomalie anche nel centro di cottura di Rivoli, mentre in quello di Torino-Lucento i lavori sono già in corso.
“In tutto – ricorda Claudio Marsili, responsabile Camst per Piemonte e Liguria – A settembre, ammonterà a 550.000 euro il valore dei lavori di manutenzione effettuati in questo anno di servizio 2013-2014, nei 3 centri di cottura che servono Torino e provincia”.
La ditta gestisce il servizio mense scolastiche in 4 circoscrizioni di Torino (altre 3 le serve l’associata Euturist, che ha il centro di cottura a Orbassano), mentre una circoscrizione è servita dalla Ladisa, con centro di cottura a Torino in corso Unione Sovietica.
A seguito di una segnalazione conseguente agli episodi di allergia verificatisi il 26 marzo in una scuola torinese, dove è stata esclusa una responsabilità della mensa scolastica, la Procura ha comunque avviato controlli nei centri di cottura, rilevando problemi strutturali così come li aveva già rilevati l’Asl.
“Però noi non risulta che nelle ispezioni siano state trovate mosche – continua Marsili – Fosse stato così per noi sarebbe una cosa terribile. Il controllo degli infestanti (mosche, topi, uccelli etc.) viene svolto con cadenza mensile e seguendo protocolli precisi. Se dovessimo rilevare un infestante, per noi scatta l’allarme rosso, che non cessa finché non sono state eliminate anche le tracce. Il verbale dell’Asl non parla di mosche, mentre parla di mancanza di retine antinsetto nei tubi di aerazione, nel lato interno, quello del tubo che è visibile dal soffitto. Le retine ci sono, ma sono sul lato esterno, quello che esce dal tetto, e non sono visibili dall’interno. Nelle decine di ispezioni che abbiamo subito quest’anno da parte di Laboratorio chimico della Camera di Commercio, Asl, Nas, nessuno ci aveva mai mosso nessun rilievo circa la mancanza di questa retina interna. Comunque abbiamo deciso di cambiare i tubi di aerazione realizzando una controsoffittatura. Per quanto riguarda le piastrelle sbeccate, le sostituiamo in continuazione per via dell’usura”.
La Camst raccoglie comunque l’invito dell’assessora Mariagrazia Pellerino che ha chiesto di migliorare la formazione del personale. Ma non si parla di sanzioni disciplinari (invocate dalla Pellerino).
“La formazione è continua ed è prevista dal capitolato. A Torino impieghiamo 1200 addetti, in molti casi si tratta di personale che abbiamo assorbito da gestioni precedenti e che sicuramente è con noi da almeno 4-5 anni partecipando a tutti i momenti di formazione. Ma ammettiamo che c’è per una parte del personale che ha bisogno di maggiore formazione”.
E sull’ipotesi emersa in Consiglio comunale che la Camst giochi troppo sul risparmio: “Se per questo appalto abbiamo offerto il 10% in meno dell’importo a base d’asta non è perché abbiamo pensato di trascurare la qualità del servizio ma perché siamo in grado di realizzare economie di scala”.
Per Camst questa ennesima tempesta intorno alle mense è un duro colpo d’immagine, anche se non c’è stato nessun episodio di intossicazione e anche se i rilievi mossi da Asl e Procura sono, in fin dei conti, non così scandalosi.
“Abbiamo recepito tutti gli interventi adeguativi chiesti da Asl e Procura. Se sarà necessario andremo anche a conferire direttamente con Guariniello. Ci teniamo però a dire che in 70 anni di storia, nessun dirigente è mai stato iscritto al casellario giudiziario per reati commessi nell’esercizio delle nostre attività aziendali”. Ribadiscono alla Camst.
E nella cooperativa che, proprio venerdì sera, ha approvato il bilancio nella sua sede di Bologna alla presenza del ministro del lavoro Giuliano Poletti, ci tengono a ricordare che la cooperativa bolognese è presente a Torino dal 1981 e serve le mense scolastiche della città dal 1995 e che il settore refezione scolastica (core business di Camst) è presente dal 1973 e serve 350 comuni in Italia attraverso 45 centri di cottura.
“La nostra è un’impresa interamente a capitale italiano che ha i soci lavoratori nel suo capitale per ben il 72% – sottolinea Antonella Pasquariello, presidente di Camst – Le nostre regole sono: professionalità, correttezza e trasparenza nel rispetto dei capitolati. I controlli servono soprattutto a noi, servono a migliorare le nostre procedure”.