In calo il consumo del pane
Per la prima volta nella storia degli italiani è stata servita in tavola nel 2013 meno di una fetta di pane a pasto (o una rosetta piccola) per persona, con il consumo del bene alimentare piu’ prezioso che è sceso al minimo storico dall’Unità d’Italia. E’ quanto emerge dallo studio “Il pane quotidiano nel tempo delle rinunce” presentato dalla Coldiretti al Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione di Cernobbio, dove è stata aperta la prima mostra dinamica con l’esposizione di tutti i pani tradizionali regione per regione, il boom del pane fai da te, ma anche il ritorno delle ricette con gli avanzi di un prodotto che è sempre più peccato buttare.
Nel 1861, anno dell’Unità d’Italia, si mangiavano ben 1,1 chili di pane a persona al giorno, ma da allora si è verificato un progressivo contenimento dei consumi che oggi sono scesi ad appena 98 grammi a persona al giorno (una fettina di pane pesa in media 50 grammi come una rosetta piccola). Particolarmente sensibile è stato il calo degli acquisti negli ultimi anni di crisi con un crollo in quantità del 32 per cento rispetto ai 145 grammi acquistati a persona nel 2007. Il trend discendente viene pero’ da lontano: nel 1980 si aggira intorno agli 230 grammi a testa al giorno, nel 1990 si scende a 197 grammi, nel 2000 si arriva a 180 grammi, nel 2010 si attesta a 120 grammi e nel 2012 crolla a 106 grammi.
Complessivamente la spesa familiare per pane, grissini e cracker in Italia ammonta a quasi 8 miliardi all’anno. Le famiglie italiane hanno speso in media 30,15 euro al mese per acquistare il pane, grissini e cracker che è pari ad appena il 6,4 per cento della spesa alimentare familiare risultata di circa 468 euro al mese. Negli anni della crisi il contenimento delle quantità acquistate dalle famiglie si è riflesso sulla spesa che nel 2007 era pari a 31,72 euro a famiglia al mese.