Il 2015 si prepara ad una grande vendemmia
Secondo una ricerca di Coldiretti, sulla base dei dati Istat, le condizioni climatiche degli ultimi mesi hanno creato i presupposti per una vendemmia ottima dal punto di vista qualitativo, con un produzione stimata in aumento dal 5 al 10% rispetto ai valori minimi dello scorso anno in molte regioni tra cui, naturalmente, anche il Piemonte.
Molto dipenderà dal mese di settembre, nel corso del quale si concentrano le operazioni di raccolta: si prevede una produzione annuale che oscilla tra i 44 ed i 46 ettolitri al litro stimati da Assoenologi.
Il grande caldo, infatti, ha accelerato i processi e anticipato la raccolta che si classifica come la seconda piu’ precoce dal dopoguerra, seconda solo a quella del 2003, l’anno di una storica siccità. In Italia la vendemmia è partita con le uve pinot e chardonnay in un percorso che proseguirà a settembre ed ottobre con la raccolta delle grandi uve rosse autoctone Sangiovese, Montepulciano, Nebbiolo e che si concluderà addirittura a novembre con le uve di Aglianico e Nerello. Se non ci saranno sconvolgimenti si prevede che la produzione Made in Italy sarà destinata per oltre il 40 per cento ai 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc) e ai 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), il 30 per cento ai 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30 per cento a vini da tavola.
La vendemmia in Italia è tra i business principali, attivando un motore economico che genera quasi 9,5 miliardi di fatturato solo dalla vendita del vino e che da occupazione a 1,25 milioni di persone.