Fragole, il cibo delle fate può scatenare allergie
di Silvia De Francia
Come è noto, le fragole possono scatenare reazioni allergiche principalmente a causa degli acheni (quelli che chiamiamo semini) contenuti sulla loro superficie.
I frutti più maturi ne contengono meno: se li schiacciamo, inoltre, riusciamo ad eliminarne più facilmente, riducendo concretamente le probabilità di scatenare reazioni allergiche. Parlando di fragole, in realtà, non possiamo parlare di allergie vere e proprie.
E’ corretto, invece, parlare di pseudoallergie.
Le reazioni pseudoallergiche hanno tutte le caratteristiche delle allergie, fuorché il coinvolgimento del sistema immunitario. Sono causate da alimenti di per sé ricchi di istamina, o, comunque, capaci di stimolarne il rilascio da parte dell’organismo. E, la liberazione di istamina è proprio il punto finale della cascata tipica delle reazioni allergiche, responsabile delle manifestazioni che ben conosciamo a livello cutaneo, respiratorio e gastrointestinale.
L’intolleranza alle fragole appartiene proprio alla categoria delle reazioni pseudoallergiche, perché questo alimento, come pomodori e crostacei, stimola il rilascio di istamina. Una volta ingeriti, dunque, questi cibi, pur essendo privi di potere allergizzante, possono mimare una reazione allergica dal punto di vista sintomatologico, stimolando, cioè il rilascio di istamina. Non essendo costitutivamente coinvolto il sistema immunitario, quindi, le reazioni pseudoallergiche causate dalle fragole possono essere facilmente controllate mediante terapia antistaminica. Non provocano pericoli concreti per la salute dell’individuo, tipici, invece, di un’allergia alimentare vera e propria.
In cosa può manifestarsi, dunque, una pseudoallergia alle fragole? A quanti di noi sarà già successo. Rush cutanei, con puntini rossi sulla pelle e prurito: una volta cessata la somministrazione, però, i sintomi regrediscono rapidamente. Da tener presente che le quantità in grado di scatenare la reazione variano da persona a persona in relazione alla predisposizione individuale. In soggetti fortemente predisposti basta l’ingestione di poche fragole per avere reazioni anche vistose.
La prima cosa da fare, a questo punto, è smettere di mangiare fragole ed assumere un antistaminico ad azione rapida.
Ma fortunatamente per la maggior parte delle persone, le fragole sono un frutto non solo innocuo ma addirittura benefico.
Le fragole attivano il metabolismo, proteggono denti e memoria, contrastano cellulite, ipertensione e invecchiamento.
Quando non sono coltivate in un ambiente impoverito di nutrienti, sono un vero e proprio concentrato di proprietà curative: diuretiche, astringenti, depurative.
Foglie e radici guariscono piaghe e riducono abrasioni; l’infuso è rinfrescante. “Il cibo delle fate”, a detta di William Shakespeare. Le fragole hanno un profumo intenso, un sapore dolce. E sono proprio la bontà, il colore, la forma e il profumo ad averle rese protagoniste di varie leggende nel corso della storia. Della fragola, ad oggi, non sono ben definite le origini: alcune fonti la considerano originaria dell’Europa, in particolar modo dell’area alpina, mentre, secondo altre, il frutto è originario del Cile, da dove un ufficiale francese, agli inizi del Settecento, ne importò in Europa le piante madri da cui discendono, oggi, tutte le varietà di fragole attualmente diffuse.
Storicamente, però, pare che la fragola fosse presente già sulle tavole dell’antica Roma, comparendo, di solito in coincidenza con le feste in onore di Adone. Narra la leggenda, infatti, che, alla morte di Adone, Venere pianse copiose lacrime, che, giunte sulla terra, si trasformarono in piccoli cuori rossi: le profumatissime e deliziose fragole, appunto.
In realtà la fragola è definita “frutto” in modo scorretto: i frutti veri e propri sono i semini gialli sulla sua superficie, detti “acheni”, mentre la parte rossa che noi mangiamo è il ricettacolo ingrossato di un’infiorescenza.
Dal punto di vista nutrizionale, la fragola apporta innumerevoli benefici: è ricca di vitamina C (5 fragole contengono lo stesso contenuto di vitamina C di un’arancia), di antiossidanti, quali, ad esempio, l’acido ellagico e di potassio, acido folico e xilitolo, sostanze che le conferiscono effetti antitumorali, antianemici, protettivi del sistema immunitario e del sistema cardiocircolatorio.
E allora vediamone nel dettaglio la composizione.
Come la maggior parte dei frutti di bosco, le fragole sono caratterizzate da un basso potere calorico (32 KCal/100 g), mentre molto presenti sono vitamine e sali minerali. Molto alto è il contenuto di vitamina C (58,8 mg/100g). I sali minerali più rappresentati sono il potassio (153 mg/100g), il calcio (16 mg/100g) ed il fosforo (24 mg/100g). Discreto, infine, il contenuto di fibre (2 g/100g).
Da ultimo, qualche consiglio pratico. Essendo aderenti al terreno, le fragole sono veicoli di parassiti e microbi. L’utilizzo di vino o limone, in tal senso, è particolarmente utile per ridurne la carica batterica. Ed evitiamole in gravidanza. Microbi ed inquinanti ben si infilano in un frutto poroso. Disinfettarle non basta, andrebbero proprio spazzolate per bene una ad una.