Educazione alimentare, Usa meglio dell’Italia, parola di Foodsitter
Arriva anche in Piemonte il food revolution day, la giornata mondiale del buon vivere attraverso il cibo.
Venerdì 16 e sabato 17 maggio si svolgeranno iniziative di educazione alimentare tra Torino e Alba.
Ospite d’eccezione è il cuoco olimpico Nicola Batavia, che aprirà le porte del suo nuovo ristorante The Egg per cucinare insieme ai bambini. Si potrà poi trascorrere un pomeriggio imparando a fare il pane con Luca
Scarcella della panetteria Il forno dell’angolo. Ci sarà anche occasione per una merenda tutti insieme alla Casa del Quartiere di San Salvario. Ma l’evento clou sarà a Casa Scaparone; in questa meravigliosa location, nel cuore della campagna di Alba, verrà proposto
un Food Fair con tanto di intrattenimento per piccoli e grandi.
Food revolution nasce da un’idea di Jamie Oliver, che, per insegnare agli inglesi e agli americani come mangiare in pace con la propria salute, ha creato una fondazione e va in giro a cercare di fare cambiare stile di vita alle popolazioni più grasse del mondo. Sforzi che stanno premiando.
Ambasciatrice a Torino di food revolution (una delle oltre 900 nel mondo) è Marcela Senise, in arte “la food sitter”, che ha fatto della causa del mangiare sano una ragione di vita.
“La novità è che nella battaglia per un’alimentazione salutare e bilanciata l’Italia rischia di farsi superare proprio dagli Stati uniti – incalza Marcela – Qui si è dato tutto per scontato. Quante volte ho sentito dire che gli italiani mangiano bene e che possono insegnare al mondo come mangiare. Tutto vero. Ma intanto le giovani generazioni hanno abbandonato i modelli alimentari della dieta mediterranea e oggi siamo al punto che per avere sottovalutato il rischio, ci troviamo con bambini che mangiano male ormai anche in famiglia e a scuola e che diventano obesi e pieni di intolleranze”.
Ma il divario continua ad esistere, gli americani mangiano sempre da fare schifo…
“Non è più così vero. Loro hanno saputo guardare in faccia la realtà. Sono stati più umili degli italiani. Hanno assunto la consapevolezza di essere un popolo che mangia troppo cibo spazzatura e cercano di rimediare con massicce campagne di educazione alimentare. Certo, non si cambia lo stato di salute di una popolazione in due giorni. Intanto l’obesità infantile è scesa del 13% ma gli effetti veri del cambiamento li vedremo tra 20 anni. Ma intanto l’Italia è una delle nazioni con il più alto tasso di obesità infantile e continua ad esserci una scarsa consapevolezza del problema”.
Marcela, casa a Torino ma nata in Brasile da famiglia italiana, università a Londra e lunghi soggiorni negli States, cerca così di stabilire un “ponte”, come lo chiama, tra Torino (Italia) e gli States. Ha sposato il verbo di food revolution e nel novembre 2011 ha creato un blog rivolto alle mamme: http://mangiachetifabenebimbo.com/ e poi, nel marzo 2011, un altro, http://www.lafoodsitter.com/
Da “foodsitter” cerca di animare la discussione su come alimentare al meglio i bambini e come rendere il cibo qualcosa di nuovamente bello e buono, conviviale, giocoso.
“Attraverso il web abbiamo creato un forte dibattito sull’educazione alimentare ma il problema è che non riusciamo ad entrare nel mondo della scuola. Eppure è lì che dovrebbe esserci spazio per l’educazione alimentare. Abbiamo provato a coinvolgere le scuole proprio nel food revolution day, ma senza riuscirci. In 74 Paesi del mondo abbiamo scelto la data di venerdì 16 proprio per facilitare la partecipazione delle scuole. L’obiettivo è battere il record di bambini che cucinano e che poi mangiano quello che hanno preparato. Negli Stati uniti hanno deciso di partire proprio dalle mense scolastiche e dalle azioni sociali. Così, oggi, anche in posti come il Bronx è pieno di ristoranti economici dove si mangia solo insalata. Ma a Torino la portata dell’educazione alimentare non è ancora capita”.
Per la foodsitter non si tratta di vietare ai bambini merendine, Coca Cola, hamburger…
“Se un bambino va a una festa e dice agli amici che la mamma gli vieta di bere la Coca Cola diventa una specie di alieno. Ma la Coca Cola non può sostituire l’acqua di tutti i giorni. Mi metto anche nei panni delle mamme che non hanno tempo, ma dopo anni di contatti diretti vedo anche molte famiglie dove il tempo per cucinare magari coinvolgendo i bambini, non si trova mai. L’altra mattina, al bar, ho visto l’ennesima mamma che per colazione comprava una merendina al bambino. Ma è davvero possibile che non avesse trovato il tempo per preparare a casa una bella colazione con pane e marmellata?”.
1 Commento
[…] viaEducazione alimentare, Usa meglio dell’Italia, parola di Foodsitter | tofood.it. […]