È Natale e aumentano i furti di cibo
Nel mese decisivo per lo shopping di Natale dagli scaffali quest’anno sparisce per furti merce per un valore che supera abbondantemente i 600 milioni di euro, che è ben piu’ del doppio di quanto viene rubato in media durante l’anno, anche per effetto della crisi.
E la novità è che vengono rubati anche i prodotti alimentari, ma non solo quelli che più “tradizionalmente” finiscono sotto il cappotto o nella borsa suggendo allo sguardo dei vigilantes, come vini e spumanti costosi, superalcolici o vasetti di caviale. A sparire dagli scaffali sono sempre più anche le confezioni di cibo “normale”, anche se di fascia elevata di prezzo.
Cioccolate e dolciumi, formaggi come il parmigiano reggiano e il grana padano, salumi, i diversi tipi di patè confezionati e le specialità regionali piu’ tipiche sono tra le più “gettonate” tra i ladri.
In molti casi vengono consumati a casa, ma non di rado vengono anche rivenduti.
Il 16 per cento degli italiani conosce personalmente, secondo un’analisi Coldiretti-Ixe’, qualcuno che per indigenza è stato costretto a rubare nel 2013 e tra questi ben due su tre (66 per cento) hanno sottratto prodotti alimentari e il 22 per cento oggetti per i propri figli, secondo una analisi. In realtà ad essere responsabili dei furti sono per il 42 per cento i clienti, ma per il 30 per cento i dipendenti, per il 21 per cento errori amministrativi e l’8 per cento i fornitori.
Ad aumentare in Italia sono anche i furti di prodotti agricoli nelle campagne, dalle insalate alla frutta ma anche animali dalle pecore alle galline ma anche piante tipiche delle feste in vista del Natale. I furti avvengono preferibilmente di notte e oltre alle perdite provocate dalla sottrazione dei prodotti toccano spesso anche danni alle strutture e alle coltivazioni in campo magari non ancora pronte per la raccolta.
La Coldiretti chiede un rafforzamento dell’attività di controllo delle forze dell’ordine sul territorio.