Dal volontariato cattolico gli orti per i disoccupati
Alcune tra le più importanti sigle del volontariato cattolico torinese hanno dato vita al progetto Agritorino per combattere la disoccupazione e il disagio sociale attraverso l’autoproduzione agricola.
Agritorino compie un anno e diventa ancora più grande.
L’Opera Barolo, ha infatti messo a disposizione la grande cascina Massetta di Santena, con un vasto appezzamento di terreno.
L’ Opera Barolo si affianca a Cottolengo, Salesiani, Sermig, Padri Somaschi, Piazza dei Mestieri e la società di microcredito Permicro.
La cascina Massetta, che si trova in strada comunale dell’ Alberassa, potrà diventare, in futuro, il
“cuore” operativo di Agritorino: non solo coltivazione di terreni, ma anche attività di formazione,
centri di sostegno per portatori di handicap, case famiglia per detenuti ed altro.
“L’accordo appena siglato – afferma Riccardo Rossotto, presidene di Agritorino – prevede la cessione in comodato gratuito di una parte di questa vasta proprietà. A breve inizieranno i lavori di ristrutturazione di un lotto edilizio della cascina e sarà messo a produzione un terreno di quasi 18 mila metri quadrati, con un piano di colture di ortaggi a rotazione che privilegerà i prodotti tipici locali. E’ anche prevista la costruzione di un impianto di produzione energetica a biomassa per fornire riscaldamento ed energia elettrica alle strutture edilizie e il calore a due serre, in cui si coltiveranno specie ortofrutticole ad elevato valore commerciale, come fragole e piccoli frutti”.
L’ investimento previsto, per il recupero edilizio della cascina e l’ vviamento, è di oltre 200 mila
euro che saranno raccolti con attività di fundraising.
L’attività a Santena si aggiunge alle altre messe in piedi.
“L’ attività dei primi 12 mesi – sottolinea Rinaldo Canalis del Sermig – si è concretizzata in 4 corsi di formazione (2 per agricoltori e 2 per apicoltori) cui hanno partecipato 350 disoccupati o giovani in cerca di lavoro. Gli orti attivati sono stati 26 a Caramagna e circa 40 fra Santena, Piossasco, Cumiana, Rivoli, Baudenasca, Cocconato e Benevagienna. Vi lavorano circa 200 persone. I prodotti ortofrutticoli sono stati utilizzati per autoconsumo e le eccedenze sono state destinate a finalità sociali (come mense solidali). A Lombriasco si è anche avviato un allevamento di conigli, di cui è appena iniziata la commercializzazione nel punto vendita di Casa Agape di Torino”.
“La ricerca di nuovi terreni continua – conclude Canalis – è pensiamo di avviare orti anche nella città di Torino”.
Ottima iniziativa che può essere esportata in tutti i comuni dove si trovano senz’altro tanti terreni adatti ed oggi abbandonati