Cresce la fiducia delle imprese? Non per l’agricoltura
In controtendenza all’andamento generale la fiducia cala solo per le imprese agricole per l’effetto congiunto della crisi e del maltempo che ha ridotto i consumi a tavola e tagliato i prezzi pagati agli agricoltori fino al 50 per cento per la frutta e verdura estiva rispetto allo scorso anno mettendo a rischio 10 milioni di giornate di lavoro. E’ quanto rileva la Coldiretti a commento dei dati dell’Istat sulla fiducia delle imprese che hanno fatto registrare un massimo da agosto 2011.
L’”umore nero” degli agricoltori – prosegue la Coldiretti – è legato al maltempo dei mesi estivi che ha colpito con temporali, bombe d’acqua e grandine le coltivazioni agricole spesso prossime alla raccolta rovinando il lavoro di un intero anno di molte aziende agricole con effetti anche sull’occupazione stagionale. I prezzi pagati agli agricoltori sono in calo – sottolinea la Coldiretti – per tutte le principali produzioni vegetali dal grano al vino senza reali benefici per i consumatori.
Oltre al danno la beffa di una stagione piovosa che ha fatto crollare i consumi di frutta e verdura alimentando una spirale negativa tra consumi e deflazione che – rileva la Coldiretti – sta mettendo a rischio le imprese e la salute dei consumatori. Per l’immediato, al fine di dare maggiore soddisfazione a chi produce la buona frutta e rilanciare i consumi di più alta qualità e far ripartire mercato e prezzi negli ultimi 60 giorni di campagna, Coldiretti sostiene la richiesta che il ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, ha fatto alla Commissione Ue per l’utilizzo di quanto previsto dal Regolamento comunitario 1308/2013 (Ocm Unica), con un intervento straordinario per la frutta estiva (pesche e nettarine, angurie, meloni, ecc.) che riguardi sia soci sia non soci di organizzazioni ortofrutticole.