Cia: fare la spesa in campagna conviene
Si risparmia fino al 30 per cento. Dalle verdure alla frutta, dal latte fresco ai formaggi, al vino, dall’olio d’oliva al pane, alla pasta ai dolci fatti in casa, dalle marmellate alle conserve. In fattoria si acquista a prezzi molto più contenuti rispetto a quelli praticati nei supermercati, nei mercati rionali, nei negozi tradizionali, ma, soprattutto, c’è la garanzia della qualità e della freschezza. Una scelta sulla quale è d’accordo il 71 per cento degli italiani.
Al momento la spesa in campagna non ha certo i numeri della grande distribuzione, né dei negozi e dei mercati. Ma, secondo i Calcoli della Cia, la confederazione italiana agricoltori, “se si porta avanti un’iniziativa seria e responsabile, questo tipo di vendita diretta può arrivare a coprire il 4-5 per cento dell’intero mercato”.
Oggi andare in campagna a fare acquisti permette, d’altra parte, risparmi significativi per i consumatori. Se, ad esempio, si spendono 100 euro di prodotti alimentari, c’è un taglio netto di 30 euro rispetto alla tradizionale catena distributiva. E se anche si aggiunge il costo della benzina, in media 10 euro, le compere in fattoria consentono, complessivamente, un risparmio di 20 euro.
Oggi i prezzi dei prodotti, nel loro viaggio dal campo alla tavola, subiscono, proprio a causa dei troppi passaggi e dei troppi intermediari e dei costi di trasporto, aumenti considerevoli. E questo si riflette in maniera negativa per le tasche degli italiani che per acquistare anche prodotti di prima necessità sono costretti a fronteggiare continui e insostenibili rincari.
“Il risparmio – sottolinea la Cia – si aggira attorno al 40 per cento (con punte anche del 45 per cento) nei confronti dei tradizionali canali di vendita. Stesso discorso per il vino e l’olio d’oliva i cui prezzi si riducono del 25-30 per cento. In questo modo si eliminano tutti i vari passaggi della filiera. Il che significa abbattimento dei costi.
L’efficacia della spesa in campagna è dimostrata anche dagli orientamenti dei cittadini che, secondo i risultati preliminari di un’indagine della Cia, hanno dimostrato fiducia (appunto, il 71 per cento) nei confronti degli imprenditori e negli acquisti direttamente in fattoria. Fiducia di gran lunga superiore a quella accordata ai negozi tradizionali (60 per cento), alla grande distribuzione (59 per cento) e agli hard-discount (36 per cento).