C’è chi il pane non lo spreca mai
Piu’ di quattro italiani su dieci (42 per cento) mangiano il pane avanzato dal giorno prima, con una crescente, positiva tendenza a contenere gli sprechi favorita anche dalla crisi. E’ quanto emerge dallo studio “Il pane quotidiano nel tempo delle rinunce” presentato dalla Coldiretti al Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione di Cernobbio sulla base dell’indagine elaborata insieme a IXE’, dalla quale si evidenzia peraltro che appena una minoranza del 2 per cento butta il pane superfluo. Diverse sono le tecniche utilizzate per evitare quello che una volta veniva considerato un vero sacrilegio, con il 44 per cento degli italiani che lo surgela, il 43 per cento lo grattugia il 22 per cento lo dà da mangiare agli animali mentre nel 5 per cento delle famiglie il pane non avanza mai. Sono ben il 24 per cento gli italiani che utilizzano il pane raffermo per la preparazione di particolari ricette che vengono spesso dalla tradizione contadina. Le ricette di recupero sono tantissime e nella maggior parte dei casi hanno dato vita a famosissimi piatti della tradizione gastronomica italiana. Si va dai “puparuoli m’buttunati” campani – peperoni al forno ripieni con pane raffermo tagliato a dadini, soffritto e miscelato con melanzane, acciughe, aglio, olive, capperi, prezzemolo, sale e pepe – ai “capunsei” lombardi – gnocchi realizzati con il pane avanzato grattugiato, uova, burro, grana padano aglio, noce moscata e brodo da condire con burro fuso, brodo o ragù – fino all’immancabile “pappa al pomodoro” toscana preparata con pane raffermo, pomodori freschi e concentrato di pomodoro, aglio, basilico, brodo, sale, pepe e abbondante olio extravergine di oliva, ottima da gustare sia come zuppa calda in inverno che come piatto estivo se lasciato raffreddare.