Calano i prezzi alimentari, ma solo per il contadino
Al supermercato e tra le bancarelle non ce ne accorgiamo, ma i prezzi delle materie prime alimentari in campo e in allevamento calano ancora.
A febbraio l’indice dei prezzi agricoli elaborato dall’Ismea ha fatto segnare, alla prima fase di scambio, una contrazione del 2,5% su base mensile e del 5,6% su base annua, portandosi a 134,5 (base 2000=100).
Per il gruppo delle coltivazioni vegetali si rilevano riduzioni dei prezzi del 2,8% rispetto a gennaio e dell’11,5% sul febbraio 2013, mentre le quotazioni del comparto zootecnico hanno ceduto il 2,1% in un mese, spuntando però un aumento dell’1,4% su base annua.
Nella dinamica mensile i maggiori ribassi si riscontrano per frutta (-8% su gennaio) e ortaggi (-4,1%). E’ proseguito il trend negativo dei vini (-1,7%), mentre aumentano del 4% i prezzi dell’olio di oliva e dello 0,7% quelli dei cereali, grazie soprattutto ai rincari dei risoni (+9%).
Segno meno a febbraio per avicoli (-7%) e suini (-3,7%). In controtendenza il bestiame bovino che spunta però solo uno 0,2% di aumento, mentre è apparso quasi piatto l’andamento mensile dei prezzi dei lattiero-caseari (-0,1%).
Rispetto al febbraio 2013 arretrano di oltre il 13% sia le quotazioni dei cereali che della frutta. Ribassi a due cifre anche si registrano anche per oli di oliva (-10,6%) e vini (-18,8%), con cali meno evidenti, ma altrettanto significativi, per gli ortaggi (-8,5%) e le coltivazioni industriali (-5,7%).
Nel comparto zootecnico, è positivo il contributo dei lattiero-caseari (+5,9% i prezzi rispetto al febbraio 2013), mentre l’indice riferito al bestiame vivo e alle uova ha subito una contrazione del 2,2%, seppure con andamenti fortemente differenziati in funzione delle produzioni.
L’indice è consultabile a questa pagina del sito Ismeaservizi http://www.ismeaservizi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3045