Cade l’ultimo muro contro il botulino
Il batterio della salsiccia potrà essere utilizzato per eliminare le rughe degli occhi, in particolare quelle a “zampa di gallina”.
Dopo gli Stati Uniti e la Francia, anche l’Italia ha approvato l’uso del botulino per la zona perioculare. È stata infatti pubblicata in Gazzetta Ufficiale oggi, 15 febbraio, l’autorizzazione da parte dell’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) all’estensione delle indicazioni terapeutiche della tossina botulinica OnabotulimtoxinA per il temporaneo miglioramento delle cosiddette zampe di gallina, ossia le rughe che si trovano ai lati degli occhi (cantali o laterali) da moderate a gravi, osservate nella massima contrazione.
La tossina della salsiccia amplia così lo spettro del suo campo di azione: accanto alla zona glabellare, ovvero per il trattamento delle linee verticali che si trovano tra le sopracciglia, ora è riconosciuta anche per le rughe perioculari.
L’approvazione dell’Aifa è stata ottenuta in seguito a due ricerche cliniche indipendenti che hanno interessato complessivamente 1.362 persone. Risale a più di 10 anni fa la prima approvazione della tossina botulinica in ambito estetico: nel 2002 era stata la Food and Drugs Administration (FDA), l’ente federale americano che regolamenta l’utilizzo dei farmaci negli Stati Uniti seguendo un rigido controllo scientifico, ad approvare il botulino per la glabella. Quindi, prima la Francia nel 2003 e poi nel 2004 l’Italia si erano allineate.Per le cosiddette “zampe di gallina” l’approvazione è più recente: nel 2013 è arrivata l’approvazione dell’Fda americana e in seguito della Francia, dove l’Agenzia Regolatoria francese (ANSM – Agence Nationale de Sécurité du Médicament et des Produits de Santé) ha dato parere positivo per il miglioramento temporaneo negli adulti delle zampe di gallina, di grado da moderato a grave, alla massima contrazione, sia trattate da sole sia contemporaneamente alle rughe glabellari (le linee verticali tra le sopracciglia), al massimo grado di corrugamento. E oggi è il turno dell’Italia.
Il botulino (Clostridium botulinum) è un batterio anaerobico che può contaminare gli alimenti rendendoli particolarmente pericolosi per la salute umana. L’ingestione di questi cibi provoca un’intossicazione severa, nota come botulismo e caratterizzata da sintomi come nausea, vomito, diarrea e forti dolori muscolari.
Nonostante la malattia non sia contagiosa, un solo grammo di tossine è in grado di uccidere dieci milioni di persone, mentre una quantità duecento volte superiore sarebbe sufficiente per annientare l’intera umanità.
Il termine botulismo fu coniato nel lontano 1897 dal medico E. van Ermengen, il quale notò una diretta associazione tra l’insorgenza di varie epidemie ed il consumo di salsicce (Butulus in latino). Oggi come allora, le esotossine prodotte da questo batterio si possono ritrovare in diversi alimenti ed in modo particolarenella carne e nel pesce in scatola, nei salumi, nelle conserve e nei vegetali conservati sott’olio. Le probabilità di contaminazione sono superiori per i prodotti alimentari casalinghi, in quanto non sempre vengono adottati gli acorgimenti corretti per evitare la contaminazione.
Quella del botulino è stata la prima tossina a essere utilizzata in campo medico per scopi curativi, grazie alla sua naturale capacità di bloccare la trasmissione dei segnali nervosi ai muscoli. Questa sua caratteristica, utilizzata in modo appropriato e soprattutto controllato, viene fatta valere soltanto sui muscoli interessati, senza impedire il funzionamento degli altri.