Boom dei funghi, effetto dell’estate pazza
Previsto un boom dei funghi, e ci sono già le prime avvisaglie.
L’estate pazza con un mese di giugno e luglio da record per piovosità ha provocato uno straordinario boom fuori stagione per i funghi con le raccolte che sono già avviate anche con un mese di anticipo soprattutto al nord.
Le perturbazioni che hanno provocato gravi danni alle coltivazioni agricole e frenato le partenze degli italiani con perdite per agricoltura e turismo che hanno già superato il miliardo hanno invece anticipato e favorito la nascita ei funghi che per essere rigogliosa richiede come condizioni ottimali terreni umidi senza piogge torrenziali e una buona dose di sole e 18-20 gradi di temperatura all’interno del bosco.
Le previsioni sono per un raccolto superiore a quello delle annate normali in cui si stima che negli oltre 10 milioni di ettari di bosco che coprono un terzo dell’Italia si realizzi una produzione di circa 30mila tonnellate tra porcini, finferli, trombette, chiodini e le altre numerose specialità note agli appassionati.
L’attività di ricerca non ha solo una natura hobbistica che coinvolge moltissimi vacanzieri e svolge anche una funzione economica a sostegno delle aree interne boschive dove rappresenta un’importante integrazione di reddito per migliaia di “professionisti” impegnati a rifornire negozi e ristoranti di prodotti tipici locali, con effetti positivi sugli afflussi turistici.
E’ necessario tuttavia evitare le improvvisazioni e seguire alcune importanti regole che vanno dal rispetto di norme e vincoli specifici presenti nei diversi territori, alla raccolta solo di funghi di cui si sia sicuri e non fidarsi assolutamente dei detti e dei luoghi comuni, ma anche rivolgersi sempre, in caso di incertezza, per controlli ai Comuni o alle Unioni micologiche e utilizzare cestini di vimini ed evitare le buste di plastica che riscaldano l’aria al loro interno e non permettono una buona conservazione dei funghi.
Le buone prospettive per la raccolta di funghi possono anche sostenere la crescita del turismo ecologico nelle aree verdi Almeno nelle frequentazioni di una sola giornata, con ricadute per gli esercizi della somministrazione e della ristorazione.
In Piemonte è in vigore la Legge Regionale 17 dicembre 2007, n. 24 “Tutela dei funghi epigei spontanei”
L’autorizzazione annuale con validità su tutto il territorio regionale ha un costo di 30 Euro. E’ possibile versare da subito anche due (60 euro) o tre (90 euro) annualità, anticipando così eventuali aumenti futuri. Sulla ricevuta di versamento deve essere apposta la marca da bollo di 16,00 euro. Il versamento potrà essere fatto, a scelta del cittadino, a beneficio di una Comunità Montana, di una Comunità Collinare o di quei comuni non montani o collinari che già si erano dotati del “tesserino” ai sensi della precedente legge