Bocuse d’Or, la finale mondiale la vince la Danimarca
Il Bocuse d’Or 2019 lo vince la Danimarca. La prima edizione dopo la morte del fondatore Paul Bocuse finisce con la solita classifica che vede trionfare la Scandinavia.
L’Italia è solo 15esima nonostante l’investimento del Piemonte per formare un team vincente intorno al cuoco Martino Ruggieri e nonostante la creazione, ad Alba, dell’Accademia italiana Bocuse, training center della cucina.
Di seguito la classifica dei paesi partecipanti, del miglior commis, piatto e vassoio:
Miglior Commis – Danimarca
Miglior Pesce – Francia
Vassoio – Finlandia
Classifica
1. Danimarca
Team – Danimarca
Candidato – Kenneth Toft-Hansen
Anno 1982
Giuria – Francis Cardenau
Coach – Rasmus Kofoed
Commis – Christian Wellendorfkleinert
2. Svezia
Team Svezia
Candidato – Sebastian Gibrand
Anno 1988
Giuria – Henrik Norström
Coach – Tommy Myllymäki
Commis – Gustav Leonhardt
3. Norvegia
Team Norvegia
Candidato – Christian André Pettersen
Anno 1989
Giuria – Bent Stiansen
Coach – Gunnar Hvarnes
Commis – Håvard André Josdal Østebø
Finlandia
5 Svizzera
6 Francia
7 Giappone
8 Belgio
9 Stati Uniti
10 Regno Unito
11 Islanda
12 Ungheria
13 Canada
14 Australia
15 Italia
16 Argentina
17 Singapore
18 Corea del Sud
19 Thailandia
20 Cina
21 Marocco
22 Cile
23 Brasile
24 Tunisia
“Siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto – dichiara Enrico Crippa, presidente Accademia Italia – Ci siamo preparati con grande tenacia, ma anche umiltà. Per l’Italia rappresenta un momento e un’opportunità per fare sempre meglio. Seguire il team Italia è stato un grande impegno e una grande esperienza. I ragazzi hanno dimostrato di sapere modificare i propri atteggiamenti di cucina per potere applicare al meglio le tecniche necessarie per il concorso. L’umiltà e l’armonia di gruppo, sviluppata in questi mesi, ci hanno fatto affrontare questo progetto con consapevolezza di quanto fatto fino ad oggi. Adesso l’Accademia deve essere in grado di fare tesoro di questo traguardo e costruire un futuro con obiettivi più ambiziosi e con uno sviluppo nazionale. I grandi chef che intendono accompagnarci in questa avventura, rappresentano il primo mattone di questa ”Associazione”.
“Dopo due anni finisce il mio Bocuse – osserva con malcelata amarezza Martino Ruggieri – Il Bocuse d’Or è una lezione di vita; ti consente di prendere le misure della tua personalità e del tuo carattere, inteso come forza e determinazione, e ti da la possibilità di crescere nel confronto. Prepararsi per il Bocuse vuol dire mettere da parte la propria vita, personale e professionale, per due anni. Ora quella vita me la riprendo.
In Italia c’è tanto da fare per creare un sentimento e l’interesse intorno a questo percorso umano e professionale. È importante capire che il Bocuse d’Or non è il concorso di un candidato, ma di un paese intero. Sarebbe bello che il prossimo concorrente possa contare sul supporto dei grandi cuochi italiani come avviene nei paesi nord europei e in Francia”.