Bloccata l’etichetta che diffama il buon cibo italiano
In Europa, si registra una vittoria delle posizioni italiane sulla ormai celebre “etichetta a semaforo” voluta dai Paesi del Nord in tutta l’Unione.
La semplificazione apportata dal cosiddetto “profilo nutrizionale”, avrebbe rappresentato un danno per i prodotti tipici italiani.
Così, sulle etichette dei prodotti alimentari europei non ci dovrà essere il profilo nutrizionale, ovvero l’indicazione della salubrità di un cibo in base al suo contenuto di sale o di zucchero, ma solo l’indicazione degli ingredienti utilizzati e dei suoi contenuti nutritivi: lo ha deciso la Commissione Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare del Parlamento Europeo.
«E’ una vittoria importante per il made in Italy che sancisce che non esistono cibi buoni o cattivi, ma solo stili di vita più o meno salutari che comprendono una corretta alimentazione e molta attività fisica – sottolinea l’eurodeputato piemontese del gruppo PPE, Alberto Cirio – Informarci su cosa mangiamo è più che giusto, ma non lo è dirci cosa mangiare. Invece è proprio questo che qualcuno a Bruxelles stava pensando di fare inserendo sulle etichette i profili nutrizionali, cioè delle valutazioni di merito per stabilire se un cibo, sulla base del suo contenuto di sale o di zucchero, faccia bene o male. Una scelta senza senso perché, come l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare ha indicato chiaramente, ogni singolo alimento può essere valutato solo all’interno di una dieta, mentre le indicazioni sintetiche, semplificando, rischiavano per assurdo di penalizzare i prodotti d’eccellenza con indicazioni geografiche DOP e IGP a vantaggio di cibi di minore qualità, ma costruiti in laboratorio per rispettare i parametri».