Aumento Iva, si aspetta il calo dei consumi
Secondo Coldiretti, nei primi giorni di applicazione l’aumento dell’aliquota Iva è già costato circa 10 milioni di euro alle famiglie italiane. Si tratta di un importo che rischia di moltiplicarsi ogni giorno fino a quanto non verranno assunti i provvedimenti annunciati per il contenimento della tassa. Il conto per le famiglie rischia di essere piu’ salato per l’aumento dei prezzi dei carburanti che ha un effetto valanga sull’88 per cento della spesa degli italiani che viaggia su strada.
L’effetto più evidente dell’aumento dell’aliquota Iva si ha dall’immediato aumento del prezzo della benzina con il 43 per cento degli italiani che usa meno l’auto a dimostrazione del fatto che si compensano i rincari provocati dall’Iva con minori consumi. L’analisi della Coldiretti è realizzata sulla base dei dati Nielsen sugli effetti dell’aumento dell’aliquota Iva. L’inflazione a settembre è in calo secondo l’Istat anche perché, sottolinea la Coldiretti il carrello della spesa si svuota con gli italiani hanno tagliato del 4 per cento gli acquisti alimentari. L’innalzamento dell’aliquota Iva dal 21 al 22 per cento sui carburanti avrebbe un effetto valanga sull’88 per cento della spesa degli italiani che viene trasportato su strada con il 68 per cento dei consumatori che taglia sull’abbigliamento, mentre il 57 per cento degli italiani per risparmiare sceglie prodotti più economici nel largo consumo. Una tendenza confermata dall’andamento dell’inflazione con i prezzi dei prodotti alimentari e delle bevande analcoliche che a settembre su base congiunturale sono addirittura scesi (- 0,1 per cento) con cali fino al – 4,6 per cento per la frutta fresca e al – 2,5 per cento per i vegetali freschi. L’aumento dell’aliquota a tavola, sottolinea la Coldiretti, colpisce direttamente i bicchieri degli italiani con rincari dalle bevande gassate ai superalcolici, dai spumanti alla birra, dai succhi di frutta al vino, fino all’acqua minerale, mentre sono esclusi la maggioranza dei prodotti di largo consumo come frutta, verdura, carne, latte e pasta. “In realtà per effetto della riduzione del potere di acquisto generale ad essere coinvolto – continua la Coldiretti – è l’intero sistema economico che si trova già in una fase recessiva. Se si vuole ripartire il primo punto da affrontare è quello di non penalizzare ulteriormente i consumi riducendo ulteriormente il potere di acquisto, compromesso dalla crisi”.
Anche dalla Coop, già alla vigilia dell’aumento, è arrivata una presa di posizione contro il provvedimento. “Con l’aumento dell’Iva l’Italia si colloca tra le tassazioni indirette più alte dei Paesi dell’Unione Europea. Stimiamo un aumento complessivo di un +0,4% sul totale dei beni e servizi commercializzati. Coop opererà per limitare gli effetti dell’aumento Iva e chiederà ai propri fornitori di collaborare al medesimo obiettivo nell’interesse delle famiglie italiane”.