Arriva la malattia che rende “tristi” le arance
Gli aranceti italiani sono “tristi”. Proprio mentre la raccolta delle arance entra nel vivo si diffonde pericolosamente la “Tristezza dell’arancio” che non è un cambio di umore delle piante, non si tratta di depressione delle arance, ma di un virus che le uccide. E quest’anno sta infestando gli aranceti italiani.
La Tristeza, o Tristezza, è la più grave malattia che colpisce gli agrumi. Ha iniziato a manifestarsi in forma epidemica in diversi Paesi a partire dagli anni ‘30. L’agente causale è un virus, Citrus Tristezza Virus, originario, come gli agrumi, delle zone tropicali e subtropicali dell’Asia. Il patogeno si è diffuso in tutto il mondo attraverso il materiale di propagazione in seguito allo sviluppo dell’agrumicoltura commerciale. Attualmente, il virus, è presente in tutte le aree agrumicole del mondo. I Paesi ove la malattia ha provocato più danni sono Argentina, Brasile, California, Florida, Spagna, Israele e Venezuela.
La malattia si manifesta con sintomi di deperimento lento o fulminante, “quick decline”, con morte delle radici in pochi giorni.
La diffusione della Tristezza è legata a diverse specie di insetti, in particolare di afidi. L’afide marrone degli agrumi (Toxoptera citricidus) è la specie vettrice più efficiente, fortunatamente però non è ancora presente nel bacino del Mediterraneo. Per la sua pericolosità è stata inserita nella lista comunitaria degli organismi nocivi da quarantena. Meno efficienti, ma presenti nei nostri agrumeti, sono altre specie fra cui il più importante è l’afide del cotone (Aphis gossypii), il principale responsabile di epidemie di Tristeza in Israele e Spagna.
E proprio dopo che, questo autunno gli agricoltori hanno aumentato le dosi di pesticidi sulle piante per la Tristezza, dall’Ue blocca l’arrivo di un’altra malattia che arriva da lontano. Il Comitato fitosanitario permanente Ue ha, infatti, votato per l’attuazione di misure che impediscono l’introduzione e la diffusione di agrumi che provengono dal Sud Africa a causa della malattia altamente contagiosa “Black Spot”, la cosiddetta “macchia nera”, già presente anche in Argentina e Brasile.
Quest’anno sono state 36 le partite di arance malate di “Macchia nera” giunte dal Sud Africa e intercettate alle frontiere europee. Sempre nel 2012 l’Unione ha importato circa 600 mila tonnellate di agrumi sudafricani, circa un terzo del totale delle importazioni agrumicole in Europa.
Ma la misura comunitaria riguarda la campagna di commercializzazione 2012-2013. Per questa ragione, sostengono le organizzazioni agricole, in primo luogo la Cia, è fondamentale che l’Europa proroghi il blocco anche per l’intero 2014.
Ma per ora, grazie alle massicce dosi di chimica sugli aranceti, sembra che la raccolta abbia un andamento molto positivo a seguito del favorevole andamento climatico. Le previsioni parlano di 3,3 milioni di tonnellate con un aumento delle esportazioni superiore a otto punti percentuali rispetto alla campagna precedente.