Apre il museo della merda, ma conosciamo le nostre feci?
Come operazione di marketing è certamente ben studiata.
La “merda” è sicuramente un tema che si presta a finire sui giornali se a questo argomento si dedica un museo.
Se, poi, l’apertura del museo la si condisce con una presentazione al museo della Scienza della Milano di Expo e con una serata-evento in cascina portando nella bassa piacentina i giornalisti di arte e cultura, allora il successo mediatico è assicurato.
Il merito dell’operazione è dei curatori del museo, Luca Cipelletti, Gaspare Luigi Marcone e Massimo Valsecchi e dello studio di architettura Ar.ch.it, complice l’intraprendenza dell’imprenditore lattiero Gianantonio Locatelli, uno dei maggiori fornitori di latte per il Grana Padano, che gestisce l’azienda agricola Castelbosco, in provincia di Piacenza.
Locatelli, collezionista d’arte contemporanea, ha voluto questa esposizione di oggetti d’arte ma anche di oggetti relativi al letame e al suo utilizzo in campo agricolo ed energetico.
Il fatto che l’operazione sia soprattutto concepita per “fare parlare” è che le visite al museo sono su appuntamento e solo da maggio ad agosto 2015. http://www.museodellamerda.org
L’apertura di questo museo curioso, fa, comunque, riflettere su una materia che, bene o male, incontriamo tutti i giorni, anche due volte al giorno.
Le feci (o escrementi) vengono prodotte dall’apparato digerente dagli esseri viventi che vengono espulse come scarti della digestione, anche se possono comunque ancora contenere il 50% dell’energia del cibo ingerito.
Di cosa è fatta la nostra cacca
Di solito le feci umane sono soprattutto composte da residui alimentari non digeribili, oppure assunti in eccesso e che l’organismo non ha potuto assimilare. Le sostanze maggiormente presenti sono la cellulosa e la cheratina; residui di acidi gastrici, bile, che conferisce il colore, muco, cellule morte e, in buona parte da batteri e acqua. La presenza di batteri, che diventano patogeni se ritornano in contatto con il corpo umano, è ben conosciuta fin dagli albori dell’umanità in modo quasi istintivo (la puzza è un buon indicatore di lavoro batterico). Nelle feci, quindi, sono presenti i batteri, normalmente saprofiti (si nutrono di sostanza organica), sostanze lipidiche e sostanze organiche, in particolare fosfati e calcio, normalmente assunti in eccesso (come detto) e quindi in parte eliminati.
Per capire la presenza di acqua, basti pensare che la percentuale del peso totale delle feci umane è costituita dal 75% di acqua e dal 25% di sostanze solide, prevalentemente fibre che determinano la struttura e la consistenza delle feci. Se le fibre sono scarseggiano nell’alimentazione la quantità di acqua presente nelle feci si riduce, determinando una consistenza delle stesse di tipo caprino (agglomerato di palline).
La composizione delle feci è, dunque, eccezion fatta per le fibre assunte, indipendente dall’alimentazione, infatti una parte degli escrementi stesse non ha origine alimentare; visto che si continuano a formare anche in caso di digiuno.
L’odore e il colore delle nostre feci
Le feci hanno un odore sgradevole dovuto alla trasformazione e decomposizione da parte dei batteri intestinali del cibo a livello dell’intestino crasso e alla trasformazione di alcuni composti in tioli (i composti che danno l’odore al gas), solfuro di idrogeno e indolo (un composto derivato dalla degradazione delle proteine).
Altra caratteristica peculiare delle feci è il colore, che può descrivere lo stato di salute dell’individuo: determinate colorazioni, infatti, sono tipiche di determinate patologie. Dall’analisi macroscopica delle feci (odore, colore, composizione e consistenza) e dall’esame delle feci è possibile, infatti, diagnosticarne eventuali malattie.
A seconda della patologia o stato patologico, le feci possono avere una composizione e aspetto differente.
Un esempio classico è la diarrea, con le feci de diventano liquide e semiliquide, mentre nelle enteriti le feci si presentano ricche di muco; nelle insufficienze pancreatiche, inoltre, hanno una consistenza simile alla polenta (poltacee), e nelle insufficienze biliari, oltre ad essere poltacee sono anche a mastice.
Ma la forma e la consistenza delle feci dipendono dal tempo di permanenza nel colon.
Per determinare la consistenza e forma delle feci, nei laboratori si utilizza la Scala delle feci di Bristol che è anche un vero e peoprio strumento medico diagnostico.
ll Museo della Merda si trova nella Frazione Campremoldo Sopra, località Castelbosco 29010 Gragnano Trebbiense (PC).
Il Museo della Merda sarà aperto il sabato e la domenica da maggio ad agosto 2015 su appuntamento chiamando il numero tel. +39. 0523787357