I veterinari: A Natale non regalate cuccioli dell’Est
Per Natale non regalate un cucciolo proveniente dall’Est Europa. Perché troppo spesso è malato. E lo aspetta una morte prematura. E’ l’ appello lanciato dall’Istituto Zooprofilattico di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.
“Purtroppo – dice Maria Caramelli, Direttore Generale dell’Istituto – ci si lascia ingolosire da prezzi abbordabili e concorrenziali rispetto a un cucciolo di un allevamento nostrano. Il risparmio è del 40%, 50%, ad esempio per un Chihuahua si spendono 300 euro invece che 600.
Ma raramente si acquista un cane sano. Il più delle volte sono soggetti destinati a morte prematura o deboli di salute per tutta la vita”.
Il problema si acuisce in occasione delle feste natalizie. “Ben un terzo delle autopsie sui cani svolte dal Servizio di Diagnostica Generale del nostro Istituto riguarda cuccioli importati dall’estero – dice ancora Maria Caramelli – la scena è sempre la stessa: il padrone sconsolato che regge il corpicino esanime del cucciolo comprato pochi giorni prima, al massimo 2 settimane. L’autopsia rivela che la morte è causata da virus: parvovirosi, coronavirosi, cimurro. Patologie comuni, ma micidiali, che sono facilmente prevenibili con la vaccinazione, sempre che questa venga fatta su cuccioli correttamente svezzati, sani, di età idonea e non sottoposti a stress quali i viaggi estenuanti per condizioni precarie di igiene, temperatura e sovraffollamento, come nel caso delle importazioni dall’Est europeo”.
La debilitazione di queste bestiole favorisce anche infezioni batteriche (salmonella, bordetella e pasteurella), superinfezioni (escherichia coli) o parassitosi intestinali (ascaridi e coccidi).
Molto frequentemente i cuccioli hanno passaporti in cui l’età dichiarata è superiore ai tre mesi, ma quasi sempre ciò non corrisponde al vero, non hanno più di due mesi.
La quasi totalità dei cuccioli che vengono portati all’Istituto Zooprofilattico appartengono a razze di piccola taglia, chihuahua, pinscher, cavalier king charles e bassotti, che sono di moda e le più ricercate.
“Il nostro consiglio – conclude Maria Caramelli – è di affidarsi all’esperienza dei veterinari nella scelta del cucciolo, non solo in termini di razza, ma soprattutto per quanto riguarda lo stato sanitario. Una visita post acquisto è poi sempre utile per intervenire tempestivamente”.