Accolta la proposta di Guariniello, per i reati alimentari scatta l’interdizione
Il procuratore Guariniello ha fatto breccia.
La sua proposta di prevedere sempre di più l’interdizione dalla professione per chi commette reati contro la sicurezza alimentare (rilanciata anche in un’intervista su questo sito http://bit.ly/1GfmaFK ) è stata accolta nel disegno di legge collegato in materia di agricoltura approvato dalla Commissione agricoltura del Senato.
Così, sono state inasprite le pene per chi commette il reato di contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari.
Ma, oltre alle sanzioni attuali (reclusione fino a due anni e multa fino a 20.000 euro), viene prevista sempre l’applicazione della pena accessoria dell’interdizione dalla professione, arte, industria, commercio o mestiere, nonché l’interdizione dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese.
Il testo prevede che la sentenza di condanna per questo genere di reati venga pubblicata.
L’azione penale, nel caso di reato di contraffazione agroalimentare viene esercitata dalla procura distrettuale.
Ma non basta. Altra richiesta della Magistratura e dei diversi organi di controllo è sempre stato un maggiore coordinamento.
Il collegato agricoltura prevede così che i diversi organi di vigilanza nel settore agroalimentare agiscano in maniera coordinata, evitando sovrapposizioni come aveva promesso recentemente il ministro Martina.
Per quanto riguarda l’alcol, viene costituito un consorzio di tutela per le bevande spiritose, riconosciuto dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. L’obiettivo è assicurare la piena integrazione con la disciplina nazionale in materia di indicazioni geografiche dei prodotti agroalimentari e dei vini in esecuzione dei relativi Regolamenti europei.
Viene anche istituito il Sistema informativo per il biologico (SIB) presso il Ministero delle politiche agricole. Il Mipaaf, basandosi sulle informazioni contenute nel SIB, istituisce l’elenco pubblico degli operatori dell’agricoltura biologica nonché dell’acquacoltura biologica.
La Commissione ha modificato, per il concentrato pomodoro, la nozione di residuo, riferendolo al residuo secco; oltre ad aver riferito la polvere di pomodoro anche alla macinazione di fiocco, essa ha poi introdotto la definizione di pomodori semisecchi.
I prodotti derivanti dalla trasformazione del pomodoro sono assoggettati alle disposizioni stabilite dalla normativa europea e nazionale in materia di etichettatura e informazione sugli alimenti ai consumatori.