A Torino arriva EDIT, il Polo per l’educazione e la condivisione del cibo
Si chiama EDIT e aprirà il prossimo autunno negli ex spazi Incet di Via Cigna a Torino, nel cuore di Barriera di Milano. Un quartiere post industriale dalle grandi potenzialità. EDIT (acronimo di Eat Drink Innovate Together) si candida a diventare un incubatore gastronomico unico nel suo genere nel nostro paese, dove il cibo diventerà elemento di condivisione, occasione imprenditoriale per piccole realtà e start up del settore, oggetto di un programma educativo e formativo e location per eventi, incontri, show cooking e team building aziendali.
Uno spazio multifunzionale che, nella visione dell’imprenditore Marco Brignone, sposerà in ambito gastronomico i trend contemporanei di sharing economy e co –working. Qui, professionisti del food, piccole realtà artigianali e semplici amatori potranno affittare impianti e strumenti per svolgere il proprio lavoro in un’ottica di condivisione e trasparenza, dal momento che ogni cucina e laboratoro sarà accessibile a tutti e totalmente a vista.
La struttura si svilupperà su due piani affacciati su una corte interna per un totale di 2000 mq e si suddividerà in cinque aree tematiche principali: bakery cafè, birrificio e brew pub, cocktail bar, ristorante con cucina a vista, quattro cucine professionali/laboratori artigianali e una show kitchen.
Al piano terreno, Il Bakery Cafè si propone come un laboratorio di panificazione e pasticceria con spazio caffetteria aperto al pubblico, realizzato in collaborazione con Lavazza. A firmare le ricette, sia food che drink, sarà il cuoco svizzero di fama internazionale Pietro Leemann. Nella concezione di Brignone e del suo staff, sarà un vero e proprio third place, e cioè un ambiente intermedio tra casa e ufficio dove, oltre a consumare, si potrà lavorare, socializzare o semplicemente rilassarsi.
Il birrificio artigianale sarà la casa di tutti i gipsy brewers, i birrai itineranti, che troveranno un luogo dove realizzare le proprie birre e proporle in vendita al pubblico. Un concept innovativo, che prende le distanze dai grandi marchi internazionali, per offrire facilities di produzione ai micro produttori che vogliono mettersi in gioco con la loro creatività. All’interno dello spazio si posizionano 19 spine che permetteranno di produrre altrettante birre artigianali, in parte prodotte internamente sotto la guida di un esperto mastro birraio e in parte provenienti dai migliori birrifici del mondo.
Al suo fianco, il pub con i suoi 250 posti disponibili e un tavolo di condivisione lungo 24 metri. L’offerta di ristorazione sarà firmata da Renato Bosco, un vero e proprio scienziato dei lievitati.
Al primo piano si trova, invece, il cocktail bar dedicato all’arte della mixology e del food pairing, a cura dei proprietari del barz8, locale trendy della movida torinese. Al suo fianco il ristorante, simbolo della filosofia di condivisione di EDIT, con una cucina centrale a vista circondata da sedute al bancone. Il ristorante sarà guidato dai Costardi Bros (Christian & Manuel), unici chef stellati della provincia di Vercelli.
Ultimo spazio di EDIT sono invece le cucine condivise. Quattro cucine professionali completamente attrezzate, a disposizione di privati e professionisti, con un’ampia sala centrale di 140 metri e una cucina a vista. Uno spazio, come avviene per il birrificio, per piccole imprese del mondo della ristorazione e del catering, che non hanno strutture adeguate per svolgere la propria attività, ma anche di aziende che vogliono organizzare eventi, team building e masterclass e di eventi privati.
EDIT è un progetto tutto torinese, nato dall’idea di Marco Brignone, affiancato da un team di giovani professionisti, tra cui l’Amministratore Delegato Giovanni Rastrelli, imprenditore di soli 27 anni ma dalle idee molto chiare.
A chi ci si può rivolgere per sottoporre una candidatura?
Prova a cercare sul loro sito. Però aspetta settembre, quando siamo andati a visitarlo era ancora un cantiere