De Girolamo, ora o mai più il decreto per proteggere il made in Italy
Il ministro delle Politiche Agricole Nunzia De Girolamo ora può emanare i decreti sull’obbligo di indicare l’origine degli alimenti sostenuta dalla mozione unitaria approvata all’unanimita’ dall’Aula della Camera sull’etichettatura dei prodotti alimentari.
Proprio nel momento della bufera che probabilmente porterà il presidente Letta a sostituirla, il ministro ha l’occasione di tenere fede alla promessa fatta a Pollenzo, durante il suo incontro con Carlin Petrini (nella foto). Un ultimo atto chiesto dal mondo agricolo che in questi mesi, nel complesso ha apprezzato il lavoro della De Girolamo ora travolta dallo scandalo delle presunte raccomandazioni verso l’Asl di Benevento.
Lo chiede soprattutto il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nell’esprimere apprezzamento per il via libera della Camera alla mozione ”salva Made in Italy a tavola” proposta dagli onorevoli Mongiello, Sani, Rondini, Gallinella, Franco Bordo, Zaccagnini, Faenzi, Bosco, Catania e Schullian, dopo la manifestazione di diecimila agricoltori ed allevatori della Coldiretti al Brennero.
“Solo nell’ultimo anno – sottolinea la Coldiretti – sono scomparse 32.500 stalle ed aziende agricole e persi 36mila occupati anche a causa della concorrenza sleale dei prodotti di minor qualità importati dall’estero che vengono spacciati come Made in Italy”.
Contiene infatti materie prime straniere circa un terzo (33 per cento) della produzione complessiva dei prodotti agroalimentari venduti in Italia ed esportati con il marchio Made in Italy, all’insaputa dei consumatori e a danno delle aziende agricole.
Gli inganni del finto Made in Italy sugli scaffali riguardano due prosciutti su tre venduti come italiani, ma provenienti da maiali allevati all’estero, ma anche tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro che sono stranieri senza indicazione in etichetta, oltre un terzo della pasta ottenuta da grano che non è stato coltivato in Italia all’insaputa dei consumatori, e la metà delle mozzarelle che sono fatte con latte o addirittura cagliate straniere.
“In un momento difficile per l’economia dobbiamo portare sul mercato – conclude il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo – il valore aggiunto della trasparenza e dare completa attuazione alle leggi nazionale e comunitaria che prevedono l’obbligo di indicare in etichetta l’origine degli alimenti”.
Un indirizzo che si sta affermando anche In Europa dove l’Europarlamento in sessione plenaria a Strasburgo, ha adottato la Risoluzione non legislativa sulla crisi alimentare, le frodi nella catena alimentare e il loro controllo, che sostiene, tra l’altro, l’indicazione del paese di origine sull’etichetta per contribuire a garantire una migliore tracciabilità lungo la catena alimentare e combattere le frodi.