Orti ancora vietati, ma gli agricoltori posso spostarsi per vendere
Mentre alcune Regioni hanno autorizzato anche gli hobbisti nella coltivazione degli orti, il Governo non ha ancora sciolto il nodo dell’agricoltura non professionale. Ancora oggi, secondo le disposizioni nazionali, nelle Regioni dove manca questa autorizzazione, i cittadini che hanno un orto non possono uscire di casa per andare a coltivarlo.
“Ho scritto a nome di Uncem una ennesima lettera al Ministro Bellanova per chiederle un intervento a livello nazionale che liberi orti, giardini, vigneti, piccoli poderi, uliveti. Oggi, se non sono proprio attaccati all’abitazione, non si possono coltivare. E sono arrivate anche sanzioni da parte di forze dell’ordine non proprio comprensive, per chi si è spostato. Bellanova deve intervenire. Alcune Regioni hanno permesso di coltivare e gestire gli appezzamenti di proprietà a chi non è un’azienda o un’impresa con codici ateco 01 o 02. Occorre un permesso nazionale per consentire la gestione dell’orto almeno se si trova nel Comune vicino, a pochi chilometri di distanza. Vale anche per chi ha gli animali. La ministra intervenga. Le economie famigliari ne beneficeranno, con un autosostentamento che fa bene al bilancio delle famiglie e anche alla biodiversità e alla cura dei territori. Non perdiamo l’annata e la stagione. Perché se le patate non le mettiamo ora, a fine giugno non le togliamo. Così tutto il resto. Questa è una fase sanitaria complessa, ma anche la natura fa il suo percorso e gli orti sono importantissimi per centinaia di migliaia di famiglie italiane”.
Il Ministero dell’Agricoltura ha invece chiarito che gli agricoltori possono uscire anche da proprio Comune di appartenenza per vendere i propri prodotti. Le imprese agricole autorizzate alla vendita diretta, penalizzate dalle limitazioni imposte agli spostamenti in queste settimane, possono proseguire la loro attività organizzando punti vendita in Comuni anche diversi da quelli in cui è situata l’azienda, purché i luoghi in cui si svolge l’attività commerciale siano adeguatamente organizzati per assicurare il distanziamento sociale previsto dalle prescrizioni sanitarie.
Lo precisa la Faq pubblicata sul sito del Governo nella Sezione Agricoltura, Allevamento e Pesca, affrontando le criticità delle imprese agricole autorizzate alla vendita diretta in azienda che in queste settimane, per le limitazioni imposte agli spostamenti delle persone, non possono essere raggiunte dai propri clienti, con notevole danno a causa della riduzione delle vendite.