Il trattato Ue-Canada entra in vigore
Dopo quasi un anno dalla firma entra in vigore (in via provvisoria) il Comprehensive economic and trade agreement (Ceta), in controverso trattato di libero scambio tra paesi Ue e Canada. La prossima settimana inizia in parlamento anche la discussione per la sua ratifica da parte dell’Italia, ma l’approvazione è tutt’altro che scontata. Parlando del solo settore food, a favore c’è il mondo dell’industria ma contro ci sono pezzi da novanta come Coldiretti e Slow Food.
Da una parte si saluta un accordo che aprirebbe dei prodotti italiani al mercato di una grande nazione come il Canada. Dall’altra si teme l’ingresso di prodotti alimentari canadesi dove esiste un concetto diverso di sicurezza alimentare e non vale il principio di precauzione. Si teme anche l’invasione di falso made in Italy a basso costo.
Nelle trattative è saltata fuori la tutele per 173 indicazioni geografiche europee, di cui 41 sono italiane. Prodotti come il Prosciutto di Parma e il Parmigiano Reggiano potranno sbarcare in Canada con nome e origine tutelati, anche se in Canada esistono marchi che hanno nomi simili e che sono marchi depositati in quel paese.
Per la Coldiretti si tratta di una sconfitta per la qualità italiana.
«L’accordo CETA è un regalo alle grandi lobby industriali dell’alimentare che colpisce il vero Made in Italy e favorisce la delocalizzazione, con riflessi pesantissimi sul tema della trasparenza e delle ricadute sanitarie e ambientali – afferma la Coldiretti – Per la prima volta nella storia l’Unione Europea legittima in un trattato internazionale la pirateria alimentare a danno dei prodotti Made in Italy piu’ prestigiosi, accordando esplicitamente il via libera alle imitazioni che sfruttano i nomi delle tipicità nazionali».
Per Coldiretti si tratta anche di «un pericoloso precedente nei negoziati con altri Paesi anche emergenti che sono autorizzati cosi a chiedere le stesse concessioni». Peserebbe anche – continua la Coldiretti – l’impatto di circa 50.000 tonnellate di carne di manzo e 75.000 tonnellate di carni suine a dazio zero. La Coldiretti è impegnata in una mobilitazione permanente contro la ratifica del trattato con l’iniziativa #stopCETA condivisa con un’inedita ed importante alleanza con altre organizzazioni Cgil, Arci, Adusbef, Movimento Consumatori, Legambiente, Greenpeace, Slow Food International, Federconsumatori, Acli Terra e Fair Watch) che chiedono di fermare un trattato sbagliato e pericoloso per l’Italia.