Il tartufo patrimonio dell’umanità, al via l’iter Unesco
Si fa sempre più concreta la possibilità che il tartufo diventi patrimonio dell’Unesco. Non tanto il tubero in sé, quanto la cultura che deriva dalla sua raccolta, dalla salvaguardia delle tartufaie e dall’uso in cucina.
Con il via libera all’unanimità della Commissione italiana per l’Unesco della candidatura della “cultura del tartufo” si avvia l’iter di approvazione. Il tartufo Unesco, inutile dirlo, interessa molto il Piemonte e in particolare Alba e le Langhe (il cui paesaggio vitato è già “patrimonio dell’umanità”).
Un segnale di attenzione anche per le zona terremotate che arriva dopo l’inaugurazione lo scorso 24 febbraio della Fiera del Tartufo di Norcia da parte del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. La richiesta di candidare a bene immateriale vivente da proteggere le ‘Pratiche e conoscenze della cultura del tartufo’ è sostenuta dalle 54 città italiane del tartufo, di 14 regioni lungo tutto lo stivale, insieme alle associazioni interessate. Una candidatura che apre un anno importante per il Made in Italy alimentare che si concluderà tra il 4 e l’8 dicembre 2017 a Seul dove sarà esaminata dal comitato mondiale Unesco la candidatura per l’iscrizione dell’Arte dei Pizzaiuoli napoletani nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità Unesco a sostegno del quale si sta completando la raccolta di 2 milioni di firme in tutto il mondo.